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Immuni raggiunge un traguardo storico: i numeri dell'app

I download di Immuni raggiungono una cifra finalmente consistente, ma ciò sembra non bastare per garantire un contact tracing efficace

app immuni Fonte foto: Immuni

Immuni tocca quota 10 milioni di download e raggiunge un traguardo storico. Dall’introduzione dell’app dedicata al contact tracing e al contenimento dell’epidemia di Covid-19 a oggi, l’applicazione ha inviato oltre 80mila notifiche, individuando più di 6mila contagi e contribuendo al tracciamento dei contatti sull’intero territorio Italiano.

Dopo una fase di progettazione durata alcuni mesi, Immuni è stata rilasciata in via definitiva il 1° giugno 2020. Inizialmente, l’applicazione ha visto una fase di sperimentazione, partita l’8 giugno in quattro regioni d’Italia, ovvero Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Dopo una settimana, il 15 giugno 2020, le sue funzionalità di tracciamento sono state estese a livello nazionale. Nelle sole prime 24 ore di disponibilità nei negozi digitali Google Play Store e Apple Store, l’applicazione è stata scaricata più di 500mila volte, fino a raggiungere e superare di netto i 10 milioni nelle scorse ore.

Immuni, com’è andata a livello nazionale

I dati di Immuni, aggiornati al 13 dicembre 2020, parlano di 10.020.850 download, suddivisi in 7.386.834 (ovvero il 73,71%) su dispositivi con sistema operativo Android, e 2.634.013 (il restante 26,29%) su device con iOS Apple. L’app è riuscita a rintracciare 6.419 utenti positivi e ha inviato 81.274 notifiche di esposizione al rischio generate da Immuni stessa. Come però specificato sul sito web dedicato “la rilevazione è parziale poiché vengono rilevate tutte le notifiche per i dispositivi iOS e solamente un terzo di quelle inviate da Android che hanno a disposizione la tecnologia necessaria per rilevarle in modo sicuro“.

Si tratta di numeri non particolarmente alti, con un risultato finale decisamente insufficiente. A remare contro l’applicazione, alcuni problemi tecnici, legati in particolar modo dall’integrazione del codice dell’app e i protocolli decisi dai due big dei sistemi operativi per smartphone, cioè Apple e Google. A questo si sono sommate le differenze a seguito della ricezione della notifica di esposizione al virus, un sistema che ha creato non poco scompiglio tra gli utenti.

Immuni, com’è andata a livello regionale

La media nazionale di download di Immuni è, al momento, del 18,8% della popolazione, con alcune regioni che si sono classificate tra le più virtuose. Tra queste vi sono la Valle d’Aosta con il 25,1% (più di 27mila download su una popolazione di età superiore ai 14 anni, età minima per l’utilizzo, di circa 110mila abitanti), la Toscana al 24,6% (poco meno di 811mila su oltre 3.3 milioni) e l’Emilia Romagna (953mila su 3.9 milioni circa), dove l’app è stata installata sugli smartphone del 24,4% dei cittadini.

Tra le regioni, invece, in cui l’app è stata scaricata in misura minore troviamo la Sicilia al 14,2% (612mila download su più di 4.3 milioni di abitanti), la Calabria al 14,1% (circa 241mila 1.7 milioni di cittadini) e la Campania, maglia nera con una percentuale del 12,9% (650mila su 5 milioni). Sotto la media nazionale si trovano anche Puglia, la Provincia Autonoma di Bolzano e Molise, rispettivamente al 16%, 16,2% e 16,5%.

Io e Immuni, stessi numeri app differenti

In questo periodo un’altra app sta però spopolando in Italia. SI tratta di IO, l’applicazione che consente di accedere al cashback per le spese digitali, ovvero effettuate tramite pagamenti elettronici. Al momento IO ha quasi raggiunto i numeri di Immuni: si contano infatti 8.870.102 download, gran parte dei quali avvenuti dopo il 28 novembre (data dell’entrata in vigore del “Decreto Cashback“). Questo boom di download, oltre a causare molti disservizi al sistema cashback, ha generato una forte polemica e un acceso dibattito visto che gli italiani hanno avuto molta più fretta a scaricare una app per avere 150 euro a Natale e molta meno a scaricare una app potenzialmente salvavita.