In che modo Facebook e WhatsApp sono collegati tra loro
Facebook e WhatsApp non solo hanno lo stesso padrone ma sono anche due pilastri della stessa strategia di Mark Zuckerberg
Il legame tra Facebook e WhatsApp è molto forte: il primo è uno dei social network più popolati e famosi del mondo, mentre la seconda è l’app per la messaggistica istantanea più utilizzata. Sebbene siano entrambe ai vertici delle rispettive categorie, il social guidato da Mark Zuckerberg e l’applicazione che, pian piano, sta diventando per molti anche un valido strumento di comunicazione sul lavoro, sono profondamente diverse.
Se Facebook riesce a portare a casa miliardi su miliardi di dollari ogni anno attraverso l’implementazione di comunicazioni pubblicitarie studiate in base ai dati e alle informazioni dei suoi utenti, WhatsApp rimane ancora profondamente legato a un modello di business differente, uno stile scevro da messaggi promozionali. Eppure, i due big della comunicazione, sono estremamente legati tra loro.
Facebook e WhatsApp: la storia della fusione
Fondata da Brian Acton e Jan Koum nel 2009, WhatsApp è stata tra le prime app per smartphone completamente dedicata alla messaggistica istantanea. Dapprima a pagamento diventò gratis nel gennaio 2016, due anni dopo l’acquisizione da parte di Facebook per la cifra di 19 miliardi di dollari.
Con il passaggio sotto l’ala protettiva di Facebook, WhatsApp è finito oggetto del contendere dei suoi padri fondatori da una parte e di Zuckerberg dall’altra. Se per quest’ultimo l’interesse primario era quello di inserire messaggi pubblicitari monetizzabili all’interno della piattaforma, per il duo Acton e Koum tale mossa, cioè l’inserimento di pubblicità targettizzata, poteva significare un abbassamento dei livelli di sicurezza dei sistemi di crittografia che proteggono gli scambi tra gli utenti. L’idea finì tuttavia nel dimenticatoio; al suo posto una politica che ha reso WhatsApp molto più completa e versatile, con molte nuove funzioni disponibili.
Facebook e WhatsApp: la questione pagamenti
Con l’addio alla possibilità di inserire la pubblicità all’interno della piattaforma, Zuckerberg ha puntato sull’utilizzo dell’app per la comunicazione e la vendita di beni diretta da parte delle aziende verso gli utenti/consumatori. Nasce da qui WhatsApp Business, un’applicazione costola di WhatsApp standard dedicata ai proprietari di attività commerciali attraverso la quale è possibile creare cataloghi di vendita ed effettuare ordini da parte dei clienti.
Meta, quindi, avrebbe bisogno solo di un ultimo passo per poter vedere compiuto il percorso: ovvero i pagamenti tramite WhatsApp. Sebbene sia in fase di test da diversi anni, prima in Brasile, più di recente anche in India, si tratta di una funzione non ancora disponibile in Italia, uno strumento che renderebbe WhatsApp ancora più versatile e, potenzialmente, integrabile anche sugli altri social network di Meta (Facebook e Instagram), uno strumento che avvalorerebbe ancor più gli annunci pubblicitari presenti su questi ultimi.
Servirà quindi attendere ancora un po’ prima di poter vedere una vera fusione tra queste realtà, non solo dal punto di vista aziendale ma anche funzionale. Per ora, dunque, non resta che continuare a seguire i passi del social network e del sistema di messaggistica per capire dove punta il nuovo modello combinato di business.