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Intelligenza artificiale e realtà virtuale, il futuro per Google

Non solo gli smartphone Google Pixel e Pixel XL. Il colosso di Mountain View all'evento del 4 ottobre tira fuori dal cilindro anche altre interessanti novità

Intelligenza artificiale e realtà virtuale, il futuro per Google Fonte foto: Web

Un evento ricco di prodotti. Il colosso del web, oltre agli smartphone Pixel e Pixel XL, presenta il visore DayDream View per la realtà virtuale, i dispositivi domestici intelligenti Google Home e Google Wifi, e la nuova chiavetta HDMI Chromecast Ultra.

Le indiscrezioni sull’atteso evento organizzato da Google il 4 ottobre scorso a San Francisco erano tantissime, ma forse in pochi si aspettavano una tale abbondanza di novità. L’azienda capitanata da Sundar Pichai ha sfidato tutti i concorrenti illustrando la strada che intende percorrere nel prossimo futuro. Lintelligenza artificiale è al centro della strategia del colosso di Mountain View che tiene legati insieme tutti i dispositivi come in un ecosistema dove l’utente è il protagonista che va “coccolato”, informato e servito al meglio. È davvero l’inizio di una nuova era digitale dal sapore fantascientifico?

Realtà virtuale a tutta forza con DayDream View

È l’erede designato del visore Cardboard. Il nuovo DayDream View non è un prodotto a se stante come, per esempio, l’HTC Vive, ma progettato per funzionare con smartphone compatibili, ovviamente Android, e in particolare con i nuovi Pixel e Pixel XL che saranno i primi a poterlo sperimentare. È un prodotto, diciamo, economico – costa solo 79 dollari – realizzato in microfibra e pertanto molto comodo e leggero da indossare anche per parecchie ore. Come funziona? Si inserisce lo smartphone nell’apposito scomparto e parte automaticamente la piattaforma di gestione delle app e dei giochi. Al momento non superano la scelta è limitata, ma molte aziende sono già al lavoro per sviluppare nuovi contenuti: Google promette almeno 50 applicazioni entro la fine dell’anno. DayDream View ha, inoltre, un telecomando in dotazione. Non offre le stesse potenzialità del controller dell’HTC Vive, ma è comunque un buon compromesso visto il prezzo così accessibile. DayDream View è l’unico prodotto presentato da Google che arriverà in Italia a novembre in tre diversi colori – ardesia, rosso e bianco neve – al prezzo di 69 euro… ancora da confermare.

Google Home e il “maggiordomo” diventa virtuale

A prima vista sembra un semplice “vasetto”, ma sotto sotto si nasconde un concentrato di tutta la tecnologia made in Google: riconoscimento vocale, ricerca in Internet, Intelligenza Artificiale e gestione dei dispositivi domestici connessi. Google Home, in pratica, è un diffusore audio formato da 4 speaker dotato di due microfoni. L’area superiore è sensibile al tocco e consente di alzare o abbassare il volume semplicemente formando un cerchio con il polpastrello in senso orario o antiorario. Ma il vero punto forte di questo innovativo dispositivo è il Google Assistant, presente anche negli smartphone Pixel e Pixel XL. È sufficiente parlare in modo normale a Google Home per ricevere risposte alle nostre domande. Il suo segreto? In modo estremamente veloce cerca sul web e all’interno dei servizi Google quello che ci interessa sapere. Ovviamente non poteva mancare la musica: il “vasetto” di Google è, infatti, in grado di riprodurre i brani richiesti recuperandoli da più fonti come YouTube, Spotify, Pandora o TuneIn, ma anche da web radio e siti di podcast. Ma non è finita qui. Google Home diventa, all’occorrenza, anche la nostra segretaria personale che ci ricorda gli impegni presi, fissa appuntamenti e ci aiuta a stilare la lista della spesa. Insomma, è possibile considerarlo un nuovo membro della nostra famiglia sempre in ascolto e pronto a intervenire se interpellato. Un prodotto che, però, sta sollevando molti dubbi sulla questione della privacy. Google ha tenuto a precisare che è sempre possibile spegnere il microfono, ma quale sarà il suo comportamento se in casa vivono più persone. Insomma, tante domande ancora senza risposta. Non resta, quindi che aspettare il suo arrivo, previsto negli Stati Uniti il 4 novembre al prezzo di 129 dollari e, magari chiedere spiegazioni proprio a Google Home in persona.

Google Wifi e la connettività non ha più confini

È un router! O meglio è un router modulare. Che differenza c’è? Far arrivare la connessione WiFi in tutta la casa può essere un’impresa difficile, se non impossibile: ci sono muri, magari più piani, e potenziali fonti di interferenze che creano aree dove, in pratica, “non c’è campo”. Google ha, quindi, pensato che “l’unione fa la forza” così ogni Google Wifi è un punto di accesso alla rete e basta aggiungerne altri per coprire l’intera superficie dell’abitazione. Il funzionamento di questo sistema modulare si appoggia su una tecnologia conosciuta come Mesh WiFi che crea una rete costituita da tanti singoli punti di accesso in grado di gestire il flusso dei dati in maniera assolutamente autonoma. Senza contare che la configurazione è completamente automatica e che quindi l’utente non deve fare assolutamente nulla per farla funzionare. I più smanettoni hanno comunque a disposizione un’applicazione per impostare manualmente la configurazione. Google Wifi sarà disponibile negli Stati Uniti dagli inizi di novembre – non si sa ancora quando arriverà in Europa – ed è disponibile in due formati: un singolo Google WiFi costerà 129 dollari, mentre la confezione con tre dispositivi sarà venduta al prezzo di 299 dollari.

Chromecast Ultra trasforma la casa in un ambiente multimediale

È l’ultimo modello della famiglia di “chiavette” HDMI pensate da Google per l’intrattenimento multimediale in ambito domestico. La principale novità è il supporto alla risoluzione 4K ormai presente nella maggior parte delle televisioni di ultima generazione. Chromecast Ultra consente, in pratica, di portare sullo schermo della TV contenuti in streaming come film, serie TV, musica, video e foto – ma documenti o pagine Web – archiviati sul proprio smartphone. Tra le altre migliorie, la connessione WiFi 802.11ac che, attualmente, offre le migliori prestazioni a livello di copertura, velocità e stabilità e che, quindi, si rivela ottimale quando è richiesta la trasmissione di un flusso dati di notevoli dimensioni come, nel caso, dei video nel formato Ultra HD. Ma visto che non tutti dispongono di una rete WiFi di tale potenza, Google ha deciso di dotare i suoi dongle multimediali anche di una connessione Ethernet opzionale. Novità a cui si aggiunge anche il supporto alla modalità HDR (High Dynamic Range) e alla tecnologia Dolby Vision. Chromecast Ultra, semplice da installare e configurare grazie all’applicazione Cast, sarà disponibile anche in Italia al prezzo di 79 euro, inizialmente solo tramite lo store ufficiale di Google.

Andromeda, il grande assente

Annunciato in pompa manga nelle ore precedenti l’evento, Andromeda è stato il grande assente. Il nuovo sistema operativo, che nei piani di Google dovrà sostituire nei prossimi anni Chrome OS e Android dai portatili e dai tablet realizzati dall’azienda di Mountain View, molto probabilmente sarà il protagonista di un evento futuro in cui sarà presentato anche Pixel 3, il laptop all-in-one su cui Big G ha puntato per scalfire il dominio Apple. Sul progetto Andromeda Google tiene il massimo riserbo, al momento le uniche informazioni trapelate sono state pubblicate da una fonte anonima su Twitter e riguardano la presenza all’interno di Android Nougat, di alcuni file che menzionano il nuovo sistema operativo. Tra le ipotesi più plausibili, Andromeda utilizzerà come “cuore pulsante” Android e prenderà da Chrome OS solamente alcune funzionalità legate alla produttività. Invece, totalmente nuova sarà l’interfaccia grafica. Nei prossimi mesi ne sapremo sicuramente di più.