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L'ennesimo prodotto Google finisce al cimitero

Google Now Launcher, a dieci anni dal lancio, finisce nel cimitero delle applicazioni, dei dispositivi e dei servizi dismessi da Google

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cimitero google Fonte foto: Shutterstock

Google sta per mandare in pensione un’altra delle sue applicazioni: si tratta del Google Now Launcher che, dopo il suo debutto nel lontano 2013 su LG Nexus 5, sta per finire nel nutrito cimitero delle applicazioni, dei device e dei servizi dell’azienda di Mountain View. Big G ha comunicato ufficialmente a tutti gli utenti che il launcher verrà disattivato definitivamente alla fine di aprile e che tutti gli smartphone che ancora lo utilizzano passeranno automaticamente al launcher predefinito del proprio smartphone Android, oppure potranno scaricarne uno nuovo tra quelli disponibili sul Play Store.

Cos’è Google Now Launcher

Google Now Launcher (GNL) può essere considerato l’antenato di Pixel Launcher, ha utilizzato molto prima dell’arrivo dei Pixel. Il programma, infatti, era integrato di default all’interno del vecchio LG Nexus 5, oppure poteva essere scaricato gratuitamente dal Google Play Store per essere utilizzato dai dispositivi compatibili (da Android 4.1 in poi) come launcher alternativo.

Una delle caratteristiche principali dell’applicazione, dal look minimal e dall’esperienza di utilizzo semplice e senza fronzoli, riguardava l’accesso rapido alle schede di Google Now (anch’esso sostituito dall’Assistente Vocale di Google). Tuttavia, con l’introduzione di questa funzionalità sulla maggior parte dei launcher di terze parti, il pensionamento di GNL era dato quasi per scontato.

Così, con un messaggio sull’ultima versione dell’App, il colosso di Mountain View avvisa gli utenti che il launcher smetterà di funzionare ad aprile e che verranno rimosse tutte le indicazioni al riguardo entro la fine del mese. Come già detto, per chi utilizza ancora questa soluzione, lo smartphone passerà automaticamente al launcher di default installato sul device.

Infine per chi non volesse proprio separarsi da Google Now Launcher può decidere di non eseguire gli aggiornamenti dell’applicazione di Google in modo da continuare ad usare GNL, pur non ricevendo più alcun update. Quest’ultima è, come sempre, l’opzione meno sicura.

Il cimitero delle App di Google

Google Now Launcher è solo l’ennesima applicazione sviluppata dal colosso della tecnologia a finire nel dimenticatoio. Il launcher infatti va ad affiancarsi a quella moltitudine di progetti Google che, alla fine, non hanno dato i risultati sperati.

Tra queste troviamo Prenota Hotel, un progetto del 2015 nato per semplificare il dialogo con gli hotel e con le agenzie di viaggio online. Naturalmente a quel tempo il settore non era denso di soluzioni alternative come accade oggi e quella di Big G sembrava un’idea vincente. Tuttavia, il sistema era (forse) troppo complesso per fare davvero breccia nel cuore degli operatori del turismo che, gradualmente, l’hanno abbandonato per migrare altrove.

Altro progetto mandato al macero è Google Duplex, l’intelligenza artificiale dell’azienda che permetteva di automatizzare diverse operazioni, tra cui la prenotazione di un tavolo al ristorante o un check-in online prima di un volo. Un sistema che per molti ha rappresentato una sorta di “segretario virtuale”,capace di aiutare gli utenti nella gestione di quelle incombenze quotidiane, facilmente eseguibili da una macchina. Big G non ha mai specificato i motivi della chiusura che potrebbe essere da attribuire ai costi di gestione troppo elevati.

Google Stadia, la piattaforma di cloud gaming ideata da Google che consentiva di giocare in streaming a diversi videogiochi utilizzando qualsiasi dispositivo compatibile. Un’idea interessante che, almeno all’inizio, ha coinvolto gli utenti ma che poi, per colpa anche di un numero limitato di titoli, è stata abbandonata a sé stessa.

L’ultimo fallimento in ordine di tempo riguarda i Google Glass, i celebri occhiali smart che in teoria avrebbero dovuto aumentare la percezione della realtà con indicazioni in tempo reale su tutto ciò che circonda chi li indossa. Inutile dirlo, anche qui, un sistema che non è mai decollato pienamente e, nonostante il prezzo elevato, non ha mai offerto utilizzi pratici davvero interessanti, convincendo Google a cestinare il tutto, in attesa forse che i visori AR/VR abbiano una maggiore diffusione tra gli utenti.

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