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Maltempo: quali sono le app ufficiali delle Regioni

Le app per smartphone possono aiutarci a prevedere l'arrivo di una tempesta o di un fenomento meteo pericoloso, ma non sono tutte uguali

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I fenomeni meteorologici estremi stanno, purtroppo, diventando la norma anche in Italia. Sono sempre più frequenti le piogge torrenziali, le grandinate, le tempeste, le trombe d’aria e le conseguenti alluvioni, esondazioni dei fiumi, mareggiate sulle coste e tanti altri fenomeni che, a volte, causano anche la morte di alcune persone oltre a danni ingentissimi.

Tutti questi fenomeni, oggi, possono essere “previsti” con un discreto anticipo. Le virgolette sono d’obbligo, perché tutti i fenomeni meteo estremi hanno, intrinsecamente, una forte variabilità. Tuttavia, esistono oggi modelli meteorologici molto raffinati e supercomputer in grado di calcolare con un’approssimazione molto buona quale sarà il percorso di una tempesta o di qualsiasi altro fenomeno di forte intensità.

Esistono persino delle app che mostrano sullo smartphone queste previsioni e che forniscono a chi le scarica anche altre informazioni utili. Non tutte le app, però, sono uguali: ci sono quelle commerciali, che si basano sulla pubblicità e che attingono a dati pubblici ma non sono sviluppate da Enti pubblici, e ci sono quelle ufficiali delle Protezioni Civili Regionali italiane o delle ARPA, le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale.

Non tutte le Regioni italiane, però, hanno sviluppato una app e, se lo hanno fatto, non tutte le app hanno le stesse funzioni.

App Meteo “Radar”

Le app più moderne sono quell “Radar“. Con questo termine si intendono le app che usano i dati della piattaforma Radar-DPC, cioè del Dipartimento della Protezione Civile.

Questa piattaforma consente di visualizzare i fenomeni meteorologici in corso e quelli registrati nelle ultime 24 ore. I dati usati sono quelli delle stazioni pluviometriche e termometriche, della rete radar nazionale, quelle dei satelliti e quelle della rete che monitora i fulmini.

I diversi tipi di dati vengono aggiornati ogni cinque, dieci o venti minuti e l’utente può scegliere se mostrarli tutti insieme o optare per una visualizzazione semplificata.

La piattaforma Radar-DPC è disponibile via Web, ma non c’è una app ufficiale per gli smartphone. Tuttavia, i dati sono concessi gratuitamente agli sviluppatori di terze parti che li usano per creare le app commerciali e le app ufficiali delle Regioni.

Di conseguenza, nei due app store di Google e Apple, è possibile trovare moltissime app a pagamento o con pubblicità che si basano sulla piattaforma Radar e altre, sempre basate su questa piattaforma, che sono gratis e senza pubblicità e vengono gestite dalle Regioni italiane.

Poi ci sono altre app, non basate su questa piattaforma ma su bollettini emanati dalle varie Protezioni Civili locali. In realtà i dati di origine sono sempre gli stessi, ma in questo secondo caso vengono filtrati prima della pubblicazione. Le app “non Radar“, quindi, potrebbero essere più facili da usare, perché semplificate, ma avere dati aggiornati a diverse ore prima.

Le app meteo delle Regioni

Fatta questa doverosa premessa, bisogna anche dire che le Regioni italiane con un’app regionale per il meteo sono la minoranza: la maggior parte delle Regioni non ha un’app, in alcuni casi l’app c’era ma è stata dismessa, in altri si tratta di app molti basilari, ben poco aggiornate.

C’è poi il caso strano del Piemonte, che di app ne ha addirittura due: una propria e una in collaborazione con Liguria e Valle d’Aosta. Ad oggi, quindi, la situazione è questa:

  • Lombardia – RadarLOM
  • Piemonte – AllertameteoPIE
  • Piemonte – Liguria – Valle d’Aosta – Meteo 3R
  • Veneto – App dismessa
  • Friuli Venezia Giulia – ARPA FVG
  • Trentino Alto Adige – Meteo Alto Adige
  • Emilia Romagna – App dismessa
  • Toscana – LaMMA Meteo
  • Umbria – Nessuna
  • Marche – Arpa Marche (info di base)
  • Molise – Nessuna
  • Campania – Nessuna
  • Lazio – Nessuna
  • Abruzzo – Nessuna
  • Puglia – Nessuna
  • Basilicata – Nessuna
  • Calabria – Nessuna
  • Sicilia – Agrometeo SIAS (info di base)
  • Sardegna – Nessuna

La questione IT-Alert

In molti, dopo i morti in Toscana per gli allagamenti nei giorni scorsi, si sono chiesti per quale motivo non sia stata usata la piattaforma IT-Alert della Protezione Civile Nazionale per avvisare i cittadini delle zone interessate e metterli al sicuro.

Si tratta di una polemica abbastanza strumentale, visto che come è noto la piattaforma è ancora in fase di sperimentazione e non è definitiva. I test, il 13 ottobre, sono sospesi dopo che sono stati svolti in tutta Italia, in giornate diverse, e dopo che sono stati raccolti oltre 2,7 milioni di questionari.

Dalle risposte fornite da chi ha compilato il questionario, per fortuna, emergono buone notizie: il 93% di chi ha ha compilato il form dichiara di aver ricevuto il messaggio, ma c’è ancora un 7% che non ha ricevuto l’avviso e bisogna capire perché.

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