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Boom di strane e insolite meduse: ecco dove sono state avvistate

Il numero di meduse nel Regno Unito è fuori controllo: +32% di avvistamenti rispetto allo scorso anno ed ecco il motivo

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Nel Regno Unito è scattato un vero e proprio allarme meduse. Qualcosa di incredibile, considerando la storia del territorio. Gli avvistamenti sono continui e, guardando alle spiagge, le statistiche riportano un aumento senza precedenti: +32% rispetto al 2022. Ecco quanto rivelato dallo studio condotto dalla Marine Conservation Society.

Un numero così elevato da non poter lasciare indifferenti, puntando ovviamente il dito in direzione del cambiamento climatico, oggi più che mai nemico numero uno per la sopravvivenza dell’uomo e delle altre specie. Nella maggior parte dei casi sono state avvistate delle enormi meduse a barile. Non sono però mancati anche dei casi di rare meduse cristallo d’acqua calda.

Boom di meduse: colpa del surriscaldamento

È normale che le popolazioni di meduse varino nel corso del tempo. Una trasformazione così repentina, però, non può essere giudicata canonica, affatto. Il cambiamento climatico sta surriscaldando i mari del Regno Unito, generando condizioni favorevoli per il loro proliferare.

A giugno 2023 un’ondata di calore marino ha fatto salire le temperature delle acque in UK di 3-4°C. L’ennesimo record che allarma la comunità scientifica, che continua a lanciare segnali d’emergenza alla politica internazionale. Il mondo si è riscaldato di 1,1°C rispetto al periodo preindustriale e non sembriamo in grado, come specie, di arginare il fenomeno in maniera compatta.

In quest’ottica, dunque, la massiccia presenza di meduse nel Regno Unito non rappresenta soltanto un “fastidio” per la popolazione. È l’ennesimo tassello di un mosaico deprimente, che ad agosto ha visto la temperatura media degli oceani registrare il suo più alto tasso in assoluto. Restando in Gran Bretagna, la maggior parte degli avvistamenti di meduse, stando a quanto riportato dalla Marine Conservation Society, riguarda le coste occidentali, in particolare Galles e Cornovaglia.

Allarme meduse: cosa sapere

La Marine Conservation Society chiede al pubblico di prendere parte attivamente alla ricerca, da ormai 20 anni. Sono ben accolte segnalazioni di avvistamenti. Ecco le parole del dottor Peter Richardson: “Numeri che potrebbero far parte di un ciclo che dura da 20 anni. Ci sono però pochissime indagini che mostrino cosa sta accadendo. Di certo tutto ciò ci offre un’indicazione di quanto sta succedendo nei nostri mari con il cambiamento climatico”.

Il numero è così ampio da portare a “facili” avvistamenti anche di esemplari rari. Basti pensare alla medusa cristallo, mai vista prima nel Regno Unito. Vive infatti normalmente in acque molto più calde. Ciò cui stiamo assistendo non è affatto un fenomeno isolato e potrebbe diventare normalità nel corso dei prossimi anni. Ci sono infatti numerosi segnali di quella che viene definita tropicalizzazione degli oceani. Si suppone, infatti, che molte specie marine sposteranno la loro area verso nord.

Ecco in merito le parole della dottoressa Abigail McQuatters-Gollop, esperta di plancton presso l’Università di Plymouth: “Non sappiamo se i numeri elevati della scorsa estate siano una tendenza naturale a lungo termine. Potrebbero anche essere connessi a delle ondate di calore marino. C’è una mancanza di ricerca in merito e occorrono più studi”. Volgendo lo sguardo al prossimo futuro, si ritiene che gli UK vedranno modificare radicalmente i propri stock ittici. Cambierà dunque il cibo in tavola e ciò pare ormai inevitabile.

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