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Microsoft compra Netflix? Questi tre segnali dicono di sì

Secondo un'analista finanziaria americana specializzata in Big Tech l'accordo tra Microsoft e Netflix sulla pubblicità sarebbe solo il preambolo di un'acquisizione di Netflix da parte di Microsoft

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Pochi giorni fa Netflix e Microsoft hanno siglato e annunciato un accordo storico: Microsoft raccoglierà pubblicità per conto di Netflix, che lancerà un abbonamento più economico, con spot all’interno dei contenuti. Negli Stati Uniti non si parla d’altro dal momento dell’annuncio e, secondo un’analista finanziaria, l’accordo non sarebbe altro che un fidanzamento, con tanto di matrimonio in arrivo: Microsoft comprerà Netflix.

Ne è convinta Laura Martin, Managing Director di Needham & Company che, in un’intervista rilasciata a Yahoo Finance, ha snocciolato una serie di motivi che la inducono a pensare che la partnership sulla pubblicità sia solo l’antipasto. Tre di questi motivi, in particolare, lasciano pensare che ci sarà un ingresso di Netflix in Microsoft, come già accaduto in passato per Linkedin (comprata da Microsoft nel 2016 per 26 miliardi di dollari) e come sta accadendo in quest mesi con Activision (software house che sviluppa videogiochi, in fase d’acquisto per 68,7 miliardi di dollari). Tutto questo, però, non succederà a breve e, paradossalmente, anche questo è un segno.

Microsoft compra Netflix? Cosa dice l’analista

Secondo Laura Martin ci sono almeno tre segnali che ci dicono che Microsoft finirà per comprare Netflix. Il primo indizio è che Netflix ha scelto Microsoft e non Google, Roku o altre aziende come partner per la pubblicità, nonostante Microsoft non sia attiva nel business della raccolta pubblicitaria per conto di terzi.

O meglio: Microsoft ha comprato il mese scorso da AT&T un’azienda che fa questo mestiere: Xander. Ma tra i tempi di fusione e i tempi tecnici per entrare in questo mercato, Microsoft non sarà pronta a raccogliere pubblicità per Netflix prima del 2024. Inoltre, per tutto quest’anno e per parte del prossimo Microsoft sarà impegnata a completare formalmente e a “digerire” l’acquisizione di Activision, solo dopo potrà dedicarsi ad altri affari sul mercato.

Questo vuol dire due cose: la prima è che l’abbonamento economico a Netflix non arriva quest’anno e neanche l’anno prossimo, la seconda è che Netflix non riceverà un dollaro di pubblicità prima del 2024. Per quale motivo, allora, Netflix ha scelto Microsoft (e il 2024) e non Google o altri (subito)? Secondo la Martin il motivo è proprio il fatto che l’accordo dovrà terminare con l’acquisizione di Netflix da parte di Microsoft.

L’azienda fondata da Bill Gates, ed è questo il secondo grande indizio, è l’unica abbastanza grande da poter fare un’acquisizione da 100 miliardi di dollari e, contemporaneamente, a poterla fare senza intoppi legali: Google, Roku, FreeWheel, Magnite e altri big globali della raccolta pubblicitaria, infatti, hanno già dei servizi di streaming e questo impedisce loro (per questioni di Antitrust) di comprare Netflix.

Il ragionamento della Martin, in pratica, è questo: se l’accordo non deve finire in un’acquisizione, allora il partner ideale è Google, Roku o chiunque altro sia già attivo nel mercato della pubblicità. Questo perché Netflix ha bisogno di soldi subito, non nel 2024. Se Netflix accetta di aspettare il 2024 per vedere il primo dollaro di introiti pubblicitari, allora c’è qualcosa in più nell’accordo.

Infine, il terzo grande indizio secondo la Martin è che Reed Hastings, CEO di Netflix, in Microsoft è praticamente di casa: dal 2007 al 2012 Hastings è stato membro del Consiglio d’Amministrazione di Microsoft, quindi conosce bene l’azienda e ha ottimi rapporti con molti dirigenti. Hastings, in pratica, starebbe cercando di vendere Netflix senza però svenderla e consegnandola in mano ad una Big Tech all’interno della quale lui sa di potersi ritagliare un ruolo.

Cosa cambia per gli abbonati

Se quello che pensa e dice Laura Martin di Needham è vero, allora cosa cambia per gli abbonati a Netflix? Il primo cambiamento, come già accennato, è che non ci sarà un nuovo abbonamento economico a Netflix con pubblicità prima del 2024. Lo stesso Hastings, d’altronde, lo aveva detto chiaramente ad aprile: ci vorranno un paio d’anni (e i conti tornano).

Qualora Microsoft dovesse realmente comprare Netflix, dopo aver finalizzato l’acquisizione di Activision, l’azienda guidata da Satya Nadella diventerebbe a tutti gli effetti una “Major 2.0“, un’enorme società di produzione di contenuti d’intrattenimento, con possibilità economiche praticamente infinite (ha un valore di mercato di 2.500 miliardi di dollari, contro gli 84 miliardi che vale oggi Netflix).

Con Microsoft alle spalle, quindi, Netflix potrebbe fare ben altra concorrenza ad Amazon Prime Video, Disney+, Apple TV+ e a qualunque altro player del mercato dello streaming.