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Sono nati nuovi esemplari dell'uccello "kiwi" allo stato selvaggio in Nuova Zelanda: evento più unico che raro

Uccelli bizzarri e inadatti al volo, i kiwi sono il simbolo della Nuova Zelanda: per la prima volta a memoria umana, ne sono nati alcuni esemplari allo stato selvaggio.

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Kiwi Fonte foto: iStock

Avete mai sentito parlare dei kiwi? No, non si tratta del frutto esotico che ormai troviamo in tutti i supermercati: sono bizzarri uccelli preistorici tipici della Nuova Zelanda, di cui sono ben presto diventati il simbolo nazionale – tanto che, in maniera informale, gli abitanti del Paese vengono chiamati proprio kiwi. Un tempo erano comunissimi su tutto il territorio, ma da più di due secoli sono stati introdotti dei predatori che hanno decimato la popolazione. Grazie ad un’importante programma di reintroduzione nell’area di Wellington, in questi giorni sono nati i primi esemplari di kiwi allo stato selvaggio: non succedeva ormai da oltre un secolo.

Gli esemplari di kiwi nati allo stato selvaggio

I kiwi (nome scientifico Apteryx) sono uccelli preistorici dall’aspetto decisamente particolare: crescono generalmente sino a mezzo metro d’altezza, hanno delle piume ispide, becchi sottili e lunghissimi, che si inclinano leggermente verso il basso, e zampe che somigliano a quelle di un dinosauro. Inoltre sono animali notturni e, soprattutto, sono inadatti al volo. Insomma, degli uccelli davvero bizzarri: forse è proprio per questo che sono diventati il simbolo della Nuova Zelanda. Tuttavia, a partire dall’inizio dell’800, la loro popolazione ha cominciato a diminuire drasticamente.

Sono infatti stati introdotti diversi predatori che li hanno velocemente decimati, e ad oggi se ne stimano circa 70.000 esemplari in tutto il Paese, concentrati soprattutto nei parchi nazionali e in isole remote. Nello sforzo della conservazione della specie, i kiwi ormai nascono solamente sotto attento controllo degli ambientalisti. Ma nei giorni scorsi si è verificato un evento davvero eccezionale. Un anno fa, dopo aver portato a termine un lungo programma di riduzione dei predatori, gli esperti hanno deciso di provare a reintrodurre alcuni kiwi nella zona di Makara, un sobborgo di Wellington.

Non solo tutti gli esemplari risultano ad oggi essere sopravvissuti, ma per la prima volta in tantissimo tempo sono nati dei piccoli kiwi allo stato selvaggio. Pete Kirkman, ambientalista e responsabile del progetto Capital Kiwi che si è occupato della reintroduzione della specie nell’area di Wellington, ha scoperto due piccoli esemplari nascosti tra le felci, all’interno di una tana a neanche 5 km di distanza dalla rumorosa capitale neozelandese. Si tratta di una notizia sensazionale, un vero successo nell’ottica di riportare il kiwi in questa parte del Paese.

Il programma di reintroduzione della specie

Capital Kiwi è un progetto molto ambizioso, nato diversi anni fa: il suo obiettivo è quello di riportare questi bizzarri uccelli al di fuori delle poche aree protette in cui ancora sopravvivono, e per farlo i volontari hanno dovuto adottare numerose strategie. Come prima cosa, hanno dato il via alla lotta contro i predatori importati che, per lungo tempo, hanno messo a rischio la popolazione di kiwi. Si tratta per lo più di ratti e di ermellini, la cui presenza in Nuova Zelanda si riscontra sin dall’800, quando gli uomini li portarono con loro per ridurre il numero di conigli che stavano devastando i pascoli.

L’area scelta per portare avanti il progetto è stata quella di Makara, un sobborgo collinare di Wellington. Qui sono state predisposte quasi 5.000 trappole, con la collaborazione dei cittadini e degli agricoltori locali. Una volta ridotto notevolmente il numero dei predatori, è stato possibile liberare circa 60 esemplari di kiwi sul territorio, aspettando poi che la natura facesse il suo corso. Oggi si può festeggiare un grande traguardo: per la prima volta dopo oltre un secolo, sono nati dei kiwi allo stato selvaggio. Il ripopolamento delle aree attorno a Wellington può dunque avere inizio.

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