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Netflix condiviso: ma cosa sta succedendo?

Manca poco al momento in cui non sarà più possibile condividere l'account Netflix, ma ancora non è chiaro come ciò avverrà: la piattaforma ha prima pubblicato delle informazioni e poi le ha rimosse

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Uno degli argomenti caldi di questo inizio 2023, nel mondo digital, è la probabile stretta di Netflix sugli account condivisi, cioè sulla pratica di guardare Netflix usando nome utente e password di qualcun altro e senza pagare l’abbonamento, neanche il piano Base con pubblicità. A rendere ancor più caldo il tema c’è il comportamento ondivago della stessa piattaforma, che ha chiaramente (e più volte) detto che non è più disposta a tollerare questa pratica, ma non ha ancora detto come intende contrastarla. O, meglio, lo ha detto per poi rimangiarsi le parole. Ma che succede in casa Netflix? Casa è proprio una delle parole chiave.

Netflix: da “casa” a “nucleo domestico

Per diversi mesi, a partire da metà 2022, ha circolato la voce che Netflix avesse intenzione di implementare il concetto di “casa” nei suoi piani di abbonamento. Ogni abbonato, cioè, avrebbe potuto vedere Netflix solo all’interno di casa sua, o in mobilità tramite i dispositivi associati all’account. Questa impostazione creava un enorme problema: le seconde case. Basandosi solo sulla posizione, infatti, Netflix avrebbe penalizzato chi possiede più case, o vive in più città in diversi periodi dell’anno.

Da qui l’idea di passare al concetto di “nucleo domestico Netflix“. In una nuova pagina del suo help online, quindi, Netflix spiega questa definizione in questo modo: “Un account Netflix è destinato a essere condiviso all’interno di un nucleo domestico (un gruppo di persone che vivono nella stessa posizione insieme al titolare dell’account). Le persone al di fuori del tuo nucleo domestico dovranno registrare un proprio account per guardare Netflix“.

Resta il riferimento alla posizione, ma a quella del titolare dell’abbonamento. Ciò vuol dire che se è l’abbonato a cambiare luogo di visualizzazione il problema non si pone, ma se la richiesta dei contenuti avviene da un’altra località e tramite altri dispositivi, allora Netflix alza le antenne e chiede di verificare il dispositivo.

Netflix lo spiega chiaramente: “Mentre sei in viaggio o se hai più di un indirizzo di residenza, desideriamo permetterti di usufruire di Netflix dove e quando vuoi. Se sei il titolare dell’account principale (o vivi con il titolare dell’account principale), non devi verificare il dispositivo per guardare Netflix. Se ti trovi lontano dal nucleo domestico Netflix per un lungo periodo di tempo, di tanto in tanto potremmo chiederti di verificare il dispositivo in uso“.

Netflix: come verificare i dispositivi

La verifica di un dispositivo su Netflix avviene tramite l’invio di un link all’email o al numero di telefono dell’abbonato. Il link porta ad una pagina Netflix che genera un codice di 4 cifre. Tale codice va inserito nell’app di Netflix per sbloccare la visione su quel dispositivo.

L’idea di fondo è che, se chi sta provando ad accedere è il titolare dell’abbonamento o un membro del suo “nucleo domestico Netflix“, allora non ci sarà alcun problema a inserire quel codice. Ma se chi guarda Netflix e chi lo paga non sono nello stesso luogo, allora è assai probabile che si tratti di Netflix condiviso.

Netflix condiviso a pagamento?

Una volta spiegato tutto ciò, tocca parlare di ciò che invece non è ancora spiegabile: sarà mai possibile pagare per aggiungere uno o più membri ad un nucleo domestico di Netflix? Fino a pochi giorni fa sembrava di sì, a causa di una nuova pagina sull’help online della piattaforma (sul sito americano), che recitava: “Per garantire un accesso ininterrotto a Netflix, connettiti al Wi-Fi nella tua posizione principale, apri l’app o il sito Web di Netflix e guarda qualcosa almeno una volta ogni 31 giorni. Questo rende un dispositivo affidabile che ti permette di guardare Netflix anche quando sei lontano dalla tua posizione principale“.

Poi, però, questa pagina è stata modificata e quelle informazioni sono state rimosse. Netflix si è giustificata affermando di averle pubblicate per sbaglio, perché riguardano solo il funzionamento della piattaforma in Cile, Costa Rica e Perù. Proprio in questi tre Paesi, però, è in corso l’esperimento più avanzato di condivisione dell’account Netflix, basato sulle “case” di cui sopra che possono essere aggiunte a pagamento, con questi costi:

  • 2.380 pesos in Cile (2,77 euro)
  • 2,99 dollari americani in Costa Rica
  • 7,9 sol il Perù (1,90 euro)

Netflix condiviso: come finirà

Alla luce di tutti questi cambiamenti, quindi, è chiaro che qualcosa si muove nel quartier generale di Netflix, a Los Gatos, California, e che è solo questione di tempo: non sarà più possibile “scroccare” Netflix senza pagarlo. Come e quando tutto ciò accadrà non è dato saperlo, l’unica cosa ufficiale è che Netflix ha dichiarato ai suoi azionisti che uno degli obiettivi del 2023 è proprio quello di contrastare la condivisione delle password.

A detta di Netflix la stretta inizierà già dai primi due trimestri 2023, con il primo che è già quasi a metà. Chi guarda Netflix con l’account di qualcun altro, quindi, potrebbe avere i giorni contati.