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L’inarrestabile ascesa dei sistemi cloud, dallo storage allo streaming

Anche se non ce ne rendiamo conto, ma ogni giorno utilizziamo diversi servizi di cloud computing. Ecco cosa sono e come ci hanno cambiato la vita

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Cloud storage Fonte foto: Shutterstock

Da qualche anno a questa parte, viviamo sulle nuvole. Magari non ce ne rendiamo conto, ma se utilizziamo un singolo servizio web – dalla posta elettronica all’archiviazione dati online, passando per piattaforme di streaming video e audio – allora stiamo in qualche modo sfruttando un servizio o una piattaforma cloud.

Sempre più spesso, infatti, aziende e case sviluppatrici sfruttano sistemi cloud per offrire servizi online di ogni genere. Questa scelta, infatti, assicura una maggiore stabilità e una maggiore velocità della piattaforma, migliorando notevolmente la user experience da parte degli iscritti. Una soluzione, inoltre, che permette di rendere utilizzabile il servizio da parte di chiunque, indipendentemente dal dispositivo (computer, tablet, smartphone) o dal sistema operativo (Windows, macOS, Linux, Android, iOS) utilizzato.

Insomma, il cloud computing ha letteralmente pervaso le nostre vite digitali (e non solo) anche se non ne siamo perfettamente consapevoli. I sistemi cloud sono così “onnipresenti” che vale la pena spendere qualche minuto per capire cosa sono, a cosa servono e come (quelli più utilizzati) ci hanno cambiato la vita.

Che cos’è il cloud computing

Per comprendere l’importanza assunta dai sistemi cloud è necessario dare, prima di tutto, una definizione di che cos’è il cloud computing. In gergo tecnico, con cloud computing si intende l’offerta di servizi di calcolo tramite la Rete. Ci riferiamo in particolare a server, spazio di archiviazione, database, porzioni di rete informatica, software e molto altro ancora. Tali servizi possono essere sia acquistati in via esclusiva, sia “affittati” in condivisione con altri utenti.

Detto in parole più semplici, quando si parla di sistemi cloud ci si riferisce alla possibilità di sfruttare risorse informatiche “a distanza”, senza che ci sia bisogno di possederle fisicamente. Molte aziende, ad esempio, “affittano” server per creare reti virtuali locali senza dover avere “l’onere” di acquistarne uno e manutenerlo; oppure utilizzano la potenza di calcolo di qualche supercomputer distante magari migliaia di chilometri per compiere qualche operazione particolarmente complessa a costi tutto sommato accessibili.

I “normali” internauti, invece, utilizzano i sistemi cloud per le operazioni più varie. Basta un normale browser, ad esempio, per accedere a piattaforme di produttività alternative a Office da utilizzare gratuitamente. O, ancora, tutti i servizi streaming che conosciamo (YouTube, Spotify, Apple Music, Amazon Prime Music e Video, Netflix e così via) hanno le loro radici ben piantate su piattaforme cloud di vario tipo.

Cloud storage, cos’è e a cosa serve

Tra i vari servizi di cloud computing, però, il più conosciuto e utilizzato è senza ombra di dubbio il cloud storage. Ossia, la possibilità di archiviare “sulla nuvola” file di ogni genere, dai documenti di testo ai video, passando per immagini, grafici e ogni altra tipologia di dato informatico. Una soluzione alternativa ai supporti fisici di memoria, come schede SD, chiavette USB e hard disk esterni.

I vantaggi del cloud storage rispetto a questi sistemi sono molteplici: possiamo accedere ai nostri file da qualunque dispositivo dotato di connessione a Internet, non corriamo il rischio di perderli o romperli e sono “espandibili” in base alle nostre necessità. Inoltre, il cloud storage offre diversi sistemi di sicurezza contro intrusioni da parte di spioni digitali e attacchi hacker di vario genere.

Un esempio è dato da Drive di LiberoMail, il servizio di cloud storage che Libero offre ai suoi utenti. Chiunque abbia un indirizzo di posta elettronica con Libero, infatti, ha la possibilità di attivare il suo spazio Drive gratuitamente, direttamente dalla dashboard di gestione dell’e-mail. Una volta attivato, gli utenti avranno 2 gigabyte di spazio gratis all’interno dei quali salvare tutti i loro file, caricandoli direttamente dall’interfaccia web. All’interno di Drive, inoltre, verranno archiviati anche gli allegati delle email che si riceveranno, così da poterli gestire e ritrovare con maggior semplicità. E nel caso in cui servisse più spazio, nessun problema: basterà attivare lo spazio a pagamento per avere 10 gigabyte di cloud storage da utilizzare come meglio si crede.

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