Libero

Tiktok testa i "Non mi piace"

Dopo Twitter, YouTube e Reddit ora anche TikTok sta testando i "Non mi piace" e il rischio è sempre lo stesso: gli attacchi d'odio

Pubblicato:

TikTok Fonte foto: BigTunaOnline / Shutterstock.com

TikTok sta testando un metodo per cui gli utenti possono esprimere la loro opinione negativa riguardo i commenti. In poche parole viene introdotta la funzione dislike, ossia “Non mi piace“, che potrebbe diventare la funzione “Mi sta antipatico“. Per ora, TikTok non ha fornito molti dettagli sul funzionamento, anche se alcuni utenti che rientrano nel test hanno riferito che nella sezione commenti dei video, accanto all’icona “Cuore” si vede anche un icona a forma di pollice in giù.

ByteDance, la società proprietaria di TikTok ha specificato che i singoli utenti non avranno modo di sapere se il loro commento non è stato apprezzato, quindi sembra che il conteggio dei non mi piace non sarà visualizzabile al contrario di quello dei Mi piace. La necessità di introdurre l’opzione “Non mi piace” è stata motivata come il tentativo di aiutare le persone a “avere più controllo” su ciò che stanno vedendo e nel comunicato stampa ufficiale la società cinese precisa: “Abbiamo iniziato a testare un modo per consentire alle persone di identificare i commenti che ritengono irrilevanti o inappropriati. Questo feedback della community si aggiungerà alla gamma di fattori che già utilizziamo per aiutare a mantenere la sezione dei commenti costantemente pertinente e un luogo per un coinvolgimento genuino“. Tuttavia, TikTok sa benissimo che il “non mi piace” può diventare una potente arma a doppio taglio. Per questo ha scelto di non mostrarne il numero complessivo: “Per evitare di creare malumori tra i membri della comunità o demoralizzare i creatori, solo la persona che ha registrato un non mi piace su un commento potrà vedere di averlo fatto“.

TikTok trasforma gli utenti in moderatori

Come altre piattaforme social TikTok sceglie di trasformare gli utenti in moderatori dei contenuti che vedono e con cui interagiscono attivamente. La china è stata intrapresa seppure sotto forma di test da Twitter, ma anche su Youtube e su Reddit. Facebook e Instagram si tengono, per il momento, lontane da questa forma di moderazione in mano agli utenti.

Il problema principale che le piattaforme social si stanno trovando a affrontare, è la gestione dell’enorme flusso di hate speech, ossia i commenti pieni di insulti o nei casi estremi, minacce. Ma resta una priorità contenere anche lo spam, per cui su YouTube, nonostante il tasto “non mi piace“, i creator fanno notare, negli ultimi mesi a questa parte la vertiginosa ascesa della pubblicazione di commenti che fanno dallo scam (truffe) alla pubblicità di ogni sorta di integratore.

La pezza, l’unica per la verità, che le società di social media sono riuscite a proporre è appunto la moderazione degli utenti. Che in teoria dovrebbe affiancare il silenzioso ma enorme lavoro degli ancora troppo pochi moderatori umani sparsi nel globo, che coprono su turni le 24h e l’attività dell’Intelligenza Artificiale, che sembra però non essere altrettanto efficace.

Moderazione dei commenti: arma a doppio taglio

Consegnare in parte la moderazione nelle mani degli utenti, però, si potrebbe rivelare un’arma a doppio taglio. Infatti, la moderazione si potrebbe trasformare in un regno di potere: tanto quanto il “Mi piace“, il “Non mi piace” potrebbe essere usato per colpire quei creatori considerati avversari in termini di visualizzazione e dunque popolarità.

Un esempio di questo uso improprio del “Non mi piace” è stato ravvisato già su YouTube che ha introdotto la moderazione degli utenti, già da qualche anno. E infatti per porre rimedio, di recente, la piattaforma video di Google, ha reso privato il conteggio dei “Non mi piace” escludendolo dal conteggio pubblico.

Se da un lato è stato notato che la funzione stava contribuendo a contenere le molestie, dall’altro si è visto che veniva anche usata in maniera impropria. E in una lettera di gennaio 2022 Susan Wojcicki (la CEO di YouTube) ha scritto chiaramente che: “Abbiamo anche visto il conteggio dei Non mi piace trasformarsi in attacchi di antipatia organizzati da gruppi di persone ai danni dei video di un creatore“.

Nel caso di TikTok, al momento sembra scongiurato il pericolo di “attacchi di antipatie” considerato che i “Non mi piace” non saranno visibili sotto il commento.