Windows è morto: aggiornate Windows
Milioni di utenti nel mondo dovrebbero aggiornare il sistema operativo del proprio PC: Windows 7 e Windows 8.1 sono ufficialmente morti
Dopo una lunghissima carriera su centinaia e centinaia di milioni di PC di tutto il mondo, è ufficialmente morto Windows 7. In realtà è morto anche Windows 8.1, ma a piangerlo saranno in molti di meno. Entrambi i sistemi operativi di Microsoft stanno ricevendo in questi giorni il loro ultimo aggiornamento, dopo il quale non ne riceveranno più.
Motivo più che sufficiente per convincere anche gli ultimi fan di questi due OS a fare l’upgrade a Windows 10. Quello a Windows 11, invece, sarebbe ancora meglio ma non è scontato che sia possibile.
Addio Windows
Windows 7 è stato lanciato nel 2009 e ha goduto di un supporto lunghissimo da parte di Microsoft: 10 anni di aggiornamenti standard, poi quasi quattro di “ESU“, cioè di Extended Security Update, il programma di aggiornamenti extra per garantire almeno la sicurezza del PC.
Windows 8.1 è stato lanciato nel 2013 come aggiornamento di Windows 8, lanciato l’anno prima, ed è stato supportato per dieci anni pieni ma senza l’aggiunta del programma ESU per via della scarsissima popolarità raggiunta da questo sistema operativo.
Il successo di Windows 7
De mortuis nihil nisi bonum, dicevano gli antichi romani (dei morti si parla solo bene), quindi non parleremo di Windows 8 e 8.1, ma di Windows 7 sì. Anzi: siamo costretti a parlarne perché secondo le statistiche più recenti circa l’11% dei PC con sistema operativo Windows ancora attivi nel mondo ha installato proprio Windows 7.
Il successo di questo sistema operativo è stato infatti veramente forte, anche perché quando uscì fu visto da moltissimi come una liberazione dal precedente (ed estremamente problematico) Windows Vista uscito nel 2006. Vista fu un vero flop e molto spesso causava ai PC problemi inspiegabili, tanto che inizialmente fu boicottato dai produttori di computer, che preferivano installare il precedente (e glorioso) Windows XP.
Aggiornate Windows
Secondo StatCounter i PC con Windows 7, 8 e 8.1 sono circa il 14% del totale di quelli oggi attivi nel mondo (parliamo dei soli PC Windows). Stiamo parlando di ben oltre 100 milioni di PC che, adesso, vanno per forza aggiornati.
Anche senza aggiornamento, infatti, questi PC continueranno a funzionare finhé l’hardware “tiene” ma usarli sarà sempre più pericoloso. Più passa il tempo, infatti, e più vulnerabilità vengono trovate nei sistemi operativi. Solo che adesso Microsoft non rilascia più le patch di sicurezza per risolverle e, di conseguenza, i bug restano lì dove sono sempre stati.
La cosa più semplice è aggiornare i computer a Windows 10, che terminerà il suo ciclo di vita ufficiale il 14 ottobre 2025 (al netto di eventuali programmi ESU). L’aggiornamento a Windows 11, chiaramente, sarebbe ancora meglio ma l’ultima versione del sistema operativo di Microsoft ha dei requisiti hardware ben più stringenti rispetto alle precedenti, quindi non è affatto scontato che un vecchio PC sia compatibile.