Se usate Zoom c'è qualcosa che dovreste sapere
Zoom ha chiarito le modalità di raccolta e utilizzo dei dati degli utenti per lo sviluppo degli strumenti di intelligenza artificiale del servizio
Anche Zoom ha scelto di puntare sull’intelligenza artificiale andando ad arricchire il suo servizio con Zoom IQ e con la promessa di aiutare i suoi utenti con diversi nuovi strumenti a base di IA. C’è, però, un aspetto molto importante da chiarire, che l’azienda non ha però affrontato in modo trasparente nei mesi scorsi attirandosi una marea di critiche. Per lo sviluppo dei suoi strumenti di IA, infatti, Zoom utilizza i dati generati dai suoi utenti.
Zoom utilizza i dati degli utenti per la sua IA da marzo
Lo scorso mese di marzo, senza particolari annunci, Zoom ha aggiornato i suoi termini di servizio, introducendo alcune novità legate all’uso degli strumenti di intelligenza artificiale. Accettando i nuovi termini di servizio, gli utenti di Zoom hanno autorizzato l’azienda ad accedere ai dati generati dall’uso dei software di Zoom.
Questi dati possono essere utilizzati per “qualsiasi scopo” ed anche per lo sviluppo di sistemi di “apprendimento automatico” e per “l’intelligenza artificiale“. In più, chi ha accettato i nuovi termini di servizio ha anche concesso a Zoom una “licenza perpetua ed esente da royalty” per l’utilizzo dei dati con l’obiettivo di sviluppare prodotti e servizi IA.
Questa licenza, inoltre, è “trasferibile” e i dati possono, quindi, essere trasferiti a servizi di terze parti che Zoom potrebbe utilizzare per potenziare le funzionalità di Zoom IQ. Oppure, semplicemente, Zoom potrebbe decidere di vendere i dati dei suoi utenti a qualche altra azienda.
La risposta di Zoom sull’uso dei dati degli utenti
Nonostante le nuove condizioni di uso del servizio siano state pubblicate a marzo, il caso è diventato di dominio pubblico soltanto di recente, grazie prevalentemente alla curiosità degli utenti. Zoom è stata costretta a chiarire la situazione con un post sul suo blog ufficiale.
Sul blog, in un articolo aggiornato ad agosto 2023, viene indicato che “i dati delle interazioni degli utenti con le funzionalità Zoom IQ possono essere consultati, elaborati e utilizzati da Zoom per fornire e mantenere i servizi, personalizzare e formulare raccomandazioni, risolvere problemi e fornire supporto“.
L’azienda è stata costretta a specificare che “non utilizza audio, video, chat, condivisione dello schermo, allegati o altri contenuti simili a comunicazioni” con l’obiettivo di addestrare i modelli di intelligenza artificiale di Zoom. I dati delle comunicazioni degli utenti, inoltre, non sono coinvolti nell’addestramento di modelli IA di terze parti.
Questi chiarimenti sono stati aggiunti alle condizioni di utilizzo del servizio con un aggiornamento solo ad agosto 2023. Zoom ha specificato che quest’aggiunta è stata effettuata sulla base dei feedback degli utenti. Nel frattempo, però, Zoom continua lo sviluppo di Zoom IQ, anche beneficiando dei dati raccolti in questo periodo in cui la comunicazione è stata tutt’altro che trasparente.
Attualmente, l’intelligenza artificiale di Zoom permette di sfruttare funzionalità come Zoom IQ Chat Compose, uno strumento di IA generativa che può produrre messaggi in base al contesto di una chat. C’è poi Zoom IQ Meeting Summary in grado di creare dei riepiloghi delle riunioni da inviare, come promemoria e riassunto, sia agli utenti che hanno partecipato al meeting che a chi non ha partecipato.