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Amazon diventa postino: cosa cambia

Il gigante dell'e-commerce diventa un operatore postale anche in Italia. Ciò vuol dire che potrà consegnare pacchi al posto dei soliti corrieri. Ma non è detto

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Pacco Amazon Fonte foto: Hadrian / Shutterstock.com

È ufficiale: Amazon è un operatore postale a tutti gli effetti, quindi oltre che spedire i pacchi dai suoi mega centri di logistica potrà anche portarli fino a casa. Anche in Italia. La novità deriva dall’inserimento delle due società Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport all’interno del registro degli operatori postali, aggiornato il 16 novembre 2018 dal Ministero dello Sviluppo Economico.

In questo modo Amazon si “mette in regola” dopo la multa da 300.000 euro inflitta dall’AGCOM, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, che ad agosto aveva deciso di sanzionare il gigante dell’e-commerce per aver messo in piedi “una rete unitaria per svolgere il servizio di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei punti di recapito (locker)“.

Il postino di Amazon

Adesso il problema non si pone più: Amazon potrà consegnare in tutta la penisola i suoi pacchi, con il proprio logo sul pacco, il proprio sistema di tracking e i propri dipendenti (che, però, adesso andranno assunti con il contratto del settore Poste). Fino ad oggi, invece, Amazon in Italia aveva consegnato la merce tramite Poste Italiane – SDA che ora rischia di perdere un importante cliente. Ma non è detto che sia così, perché Amazon potrebbe anche scegliere di continuare ad affidarsi a Poste Italiane o ad altri corrieri, invece di fare personalmente le consegne.

Posta Amazon, cosa succede ora?

È successo così, in passato, anche negli Stati Uniti dove Amazon ha rinforzato il proprio servizio di consegne per fare pressione su FedEx, l’azienda tramite cui porta la gran parte dei pacchi a destinazione finale, affinché incrementasse la qualità del servizio e per rimediare alla carenza di postini e mezzi in periodi critici come Natale e il Black Friday. Oppure Amazon potrebbe usare la licenza solo per alcuni tipi di consegne, come quelle negli armadietti (i cosiddetti “locker”, causa principale della multa presa ad agosto). Infine, Amazon potrebbe consegnare personalmente solo ai clienti Amazon Prime che, pagando, richiedono un servizio più efficiente, flessibile e puntuale di quello che un normale corriere espresso può garantire in media.

Al momento l’azienda si è limitata a confermare che la registrazione come operatore postale è stata fatta per rispondere ai rilievi dell’AGCOM: in una nota Amazon scrive che ha “ottemperato a quanto disposto da Agcom nella delibera di agosto. Siamo sempre disponibili a cooperare con le autorità al fine di fornire informazioni relative alle nostre attività”. Ad oggi, infine, è ancora attiva sul sito di Amazon la sezione “Diventa corriere per Amazon” tramite cui praticamente qualunque ditta di spedizioni si può candidare a diventare corriere locale per l’azienda di Jeff Bezoz.