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App Android su Windows 11: cosa si potrà fare e cosa no

Windows 11 è il nuovo sistema operativo di Microsoft che punta su cloud e interoperabilità con l'apertura alle app Android: tutto quello che c'è da sapere

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windows 11 Fonte foto: sdx15 / Shutterstock.com

Le app di Android sbarcheranno finalmente su Windows 11, perfettamente integrate nella prossima versione del sistema operativo. Ospitate nel nuovo Microsoft Store, le applicazioni avranno l’opportunità di convivere in maniera armonica con le controparti native, dal menu Start alla taskbar. Eppure, c’è qualcosa che non si potrà fare.

L’annuncio è arrivato solamente ieri, durante l’evento virtuale dedicato al sistema operativo dalla voce di Panos Panay. Il Product Officer Capo dell’azienda ha introdotto la novità alla platea in ascolto dopo un lungo periodo di attesa; già da anni si parlava di una tale operazione, sebbene non vi fossero segnali rassicuranti all’orizzonte. Nonostante gli strumenti per la portabilità da Android a Windows, il numero di sviluppatori disposto a portare avanti tali progetti è sempre rimasto basso. A partire da novembre, data prevista per la release dell’edizione 11 del sistema operativo di Redmond, molto ciò è destinato a cambiare.

App Android su Windows 11, cosa si potrà fare

Per comprendere ciò che si può fare, è corretto capire il perché. È presto detto: se Intel ci ha messo l’impegno per rendere possibile il funzionamento delle app Android su Windows 11, è Amazon a fornirle agli utenti. Sarà il negozio digitale del colosso dello shopping (e non solo) a migrare all’interno dello shop di Microsoft.

Stando alle prime conferme, non ci sono dubbi sulla possibilità di usare il software sui computer con Win 11 (escludendo il passaggio da smartphone, come negli ultimi mesi), permettendo la scelta tra una selezione di tool nettamente più ampia, dalla produttività all’intrattenimento passando per il gioco e la creazione di contenuti. Windows potrebbe apparire addirittura più flessibile, al pari di quanto accaduto con Chrome OS a seguito dell’aggiunta dei pacchetti.

Tutto, secondo le anticipazioni, dovrebbe filare liscio e senza intoppi o cambi di codice. Se le macchine con Intel possono sfruttare la presenza di Bridge, un compilatore che consente di eseguire in modo nativo le applicazioni sui device basati sull’architettura x86, quelle con AMD e processori Arm “piegano” Windows 11 al volere delle app e non il contrario, eliminando la necessità di altre tecnologie.

App Android su Windows 11, cosa non si potrà fare

L’ecosistema Android di Amazon? Un bene ma pure una spina nel fianco. Certo, un dettaglio che ci si poteva aspettare visto che i due negozi appaiono in costante competizione. La motivazione va ricercata nella certificazione di Google, o meglio nell’assenza di quest’ultima. A essere interdetti sono infatti l’accesso alle app di Play Store, ai servizi e, soprattutto, alle API con ciò che ne concerne, ovvero funzionalità relative a geolocalizzazione, sicurezza, conservazione dei dati via cloud e altro utilizzato dalle app del robot.

In pratica, non si potranno utilizzare molte app dal momento che i servizi di Big G, alla base del loro funzionamento, non saranno attivi o disponibili. Ovviamente si tratta di supposizioni, poiché le informazioni in merito sono davvero poche. Esistono già metodologie che consentono di l’integrazione dei Google Play Services su telefoni e ROM non certificati, procedimenti che potrebbero essere riportati anche sulla versione 11 dell’Os. Ma prima di fasciarsi la testa, è giusto scoprire quali piani metterà in atto Microsoft nel tempo che ci divide dal rilascio ufficiale del sistema operativo.

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