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Hanno avvistato qualcosa di strano su Urano: ma cos'è?

Gli astronomi sono finalmente riusciti a individuare dopo quasi 4 decenni un vortice di aria calda su Urano, un dettaglio di grande interesse

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A distanza di quasi quattro decenni, si può completamente riscrivere la storia di Urano, uno dei pianeti più misteriosi dell’intero sistema solare. La missione della sonda Voyager 2 della NASA nel 1986 ha fatto pensare a lungo come l’oggetto celeste fosse freddo e inerte, in realtà le ultime scoperte astronomiche raccontano qualcosa di diverso.

Grazie al VLA (Very Large Array), strumento in dotazione ai radotelescopi che si trovano nel New Mexico, è stato possibile rilevare uno strano vortice di aria calda. Quest’ultimo è stato individuato al di sotto delle nuvole di Urano ed è una prova inconfutabile di un fatto. Esiste una sorta di ciclone misterioso nei pressi del Polo Nord.

Urano e le affinità con gli altri pianeti

Volendo essere ancora più precisi, questa novità è stata resa possibile dal rilevamento dell’emissione termica sotto forma di onde radio. Vortici del genere, tra l’altro, sono stati notati in altri pianeti del sistema solare come Venere, Saturno, Nettuno e la Terra. La responsabilità di questa formazione atmosferica potrebbe essere delle correnti ad alta quota, senza dimenticare che comunque qualcosa di interessante era stato accertato già 37 anni fa. La sonda Voyager 2 si era accorta dei cambiamenti repentini nella velocità del vento, un fenomeno che è coerente con l’esistenza di un vortice polare.

Vale la pena ricordare come l’osservazione sia stata resa complicata in tutto questo periodo dalle caratteristiche particolari di Urano. L’oggetto celeste, infatti, tende a orbitare attorno al Sole come se fosse ribaltato su un fianco, per la precisione di quasi 98 gradi. Questa sorta di “rotolamento” ha consentito di vedere finora i poli soltanto dal punto di vista terrestre. Dal 2015, però, Urano ha ruotato attorno alla nostra stella in misura sufficiente a rendere più chiara la sua visione. Il telescopio Hubble ha messo a disposizione informazioni preziose in tal senso, poi è stato il turno del VLA che ha effettuato una serie di misure accurate.

La storia del vortice di Urano

Analizzando le temperature e la circolazione atmosferica, si è capito come Urano sia circondato da una sorta di “collare” di colore scuro, nello specifico a 80 gradi di latitudine. All’interno di questo stesso collare c’è un punto luminoso, vale a dire le temperature più calde del vortice. Proprio un puntino come quello appena descritto è tipico dei cicloni di aria calda, un altro indizio di non poco conto. Il vortice significa che il pianeta ha una storia molto più interessante di quello che si è sempre immaginato, dunque non se ne può parlare più come di un mondo poco dinamico.

Diversamente da quanto avviene sulla Terra, i cicloni di Urano non contengono vapore acqueo, bensì metano ghiacciato, ammoniaca e idrogeno solforato, un gas incolore dall’odore caratteristico di uova marce. Per il momento si sa poco altro, ma le future osservazioni potrebbero fornire le risposte giuste. Sembra che il nucleo caldo del vortice abbia cominciato a diventare più chiaro con il progredire della cosiddetta “primavera” settentrionale. Una nuova missione scientifica in questa zona dell’Universo non è affatto vicina dal punto di vista temporale, ma gli astronomi vogliono comunque farsi trovare pronti già da ora.