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Cos'è la Building Automation e differenze con la domotica

Cos'è la Building Automation? Scopri di cosa si tratta e quali sono le diverse applicazioni che coinvolgono le nuove tecnologie.

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Cos'è la building automation Fonte foto: Shutterstock

Con il termine “building automation” ci si riferisce all’integrazione di sistemi tecnologici nella gestione dei diversi impianti di un immobile.

Negli ultimi anni, infatti, la ricerca di uno stile di vita sempre più sostenibile ha fatto sì che le nuove tecnologie diventassero un valido strumento per rendere più facile il controllo dei consumi – con una conseguente riduzione dell’effetto serra e dell’impatto ambientale di un edificio -, oltre che per migliorare la vivibilità e la sicurezza di un immobile. Proprio per questo, la building automation rappresenta oramai il futuro del settore delle costruzioni, caratterizzato da un minore effetto sull’ecosistema e dall’utilizzo di tecnologie innovative e high tech.

Dato che la cosa ci riguarda tutti da vicino, vediamo allora cos’è la building automation e cosa la contraddistingue davvero dalla domotica.

Cos’è e come funziona la building automation

Come anticipato, il termine “building automation” viene utilizzato per descrivere l’uso delle nuove tecnologie nella gestione degli impianti di un immobile. Nella fattispecie, parliamo di un’infrastruttura di controllo – che funziona anche da remoto – che si avvale del supporto di dispositivi elettronici, sensori, software e protocolli di comunicazione per garantire una gestione centralizzata dei sistemi di:

  • termoregolazione
  • illuminazione
  • sicurezza
  • impianti audio e video.

In particolare, la building automation si pone come obiettivo l’ottimizzazione delle prestazioni energetiche degli edifici, che punta a raggiungere grazie al supporto di sensori e dispositivi connessi, che lavorano insieme per raccogliere dati utili in tempo reale. Tutti questi dati, poi, vengono trasferiti a sistemi di controllo che li elaborano e prendono decisioni mirate per ottimizzare il consumo energetico degli immobili. In questo modo, il sistema si rivela in grado di svolgere in autonomia azioni come l’accensione e lo spegnimento delle luci e dei sistemi di illuminazione, la termoregolazione con controllo del riscaldamento e del condizionamento, la raccolta e la gestione dei dati sui consumi, il check degli ingressi e degli accessi.

Sicuramente un aspetto comune tra gli esempi di building automation è il monitoraggio dei diversi ambienti e l’aumento della sicurezza dell’impianto. Per ottenere questi due elementi, viene ridotta la collisione uomo/macchina utilizzando del personale in ogni area, che viene così gestita separatamente.

Quali sono i vantaggi della building automation?

Come abbiamo già detto, i vantaggi della building automation sono molteplici. Ma cerchiamo di valutarli uno a uno.

  • Riduzione dei consumi energetici nelle attività quotidiane di fabbriche, uffici e impianti. Un beneficio molto importante, soprattutto nei paesi industrializzati, dove gli immobili utilizzano circa il 40% dell’energia prodotta tramite le diverse fonti energetiche. Risparmiare sull’uso dell’energia negli edifici è perciò il primo passo per poter vivere in modo più green a livello globale e per ridurre le emissioni di CO2. Inoltre le numerose politiche nazionali ed internazionali atte a prevenire l’inquinamento ambientale hanno portato a una crescita degli studi su come rendere il procedimento di costruzione meno dannoso. Ad esempio, secondo l’associazione tedesca ZVEI, si può ridurre fino all’80% degli sprechi di energia attraverso i sistemi di building automation, che permettono di gestire un immobile in modo smart.
  • Semplificazione della vita di tutti i giorni, grazie alla possibilità di gestire gli impianti di un immobile comodamente da remoto, senza sforzo. Ad esempio, grazie all’illuminazione intelligente si può gestire lo spreco di energia elettrica, impostare degli orari di accensione e spegnimento o analizzare i consumi dell’immobile. La possibilità di avere software di comparazione dei dati rende più leggero il lavoro di gestione dell’edificio. In più l’affidabilità di queste informazioni le rendono perfette per fare calcoli e previsioni di costo.
  • Aumento della sicurezza all’interno degli immobili, dato dal fatto che l’automazione non è passibile di errori grossolani come le nostre dimenticanze.

Domotica e building automation: quali sono le differenze?

Spesso confuse tra loro, domotica e building automation sono in realtà due cose alquanto diverse tra loro. La domotica, infatti, riguarda soprattutto l’ambiente domestico e l’uso di dispositivi intelligenti per rendere la casa più efficiente: in sostanza, automatizza l’ambiente, senza fare altro oltre a questo. La building automation, invece, fa ancora uno step in più, puntando a ridurre lo spreco di energia e migliorare la gestione di un edificio. Nel primo caso, quindi, la tecnologia viene utilizzata per migliorare l’efficienza di una casa o di un singolo ambiente domestico; nel secondo, invece, per migliorare la gestione – energetica e non – dell’intero edificio o complesso.

Ma le differenze non finiscono qui. La building automation, infatti, interessa moltissimi elementi di un immobile, come gli impianti tecnologici, le reti informatiche, le reti di comunicazione, i software, l’illuminazione e tanto altro. Invece la domotica è relativa alla gestione di macchine e dispositivi dell’ambiente di casa, che la rendono una smart home e che semplificano la vita, oltre ad essere alternative sostenibili.

A livello europeo gli standard di domotica e building automation sono verificati dalle certificazioni EN 50090 e EN 13321. Invece a livello mondiale questi sistemi sono verificati dalla certificazione ISO/IEC 14543.

Building Automation: alcuni esempi

Tra gli esempi di building automation c’è l’utilizzo di impianti di illuminazione intelligenti, composti da lampadine LED wi-fi comandabili da remoto: in un edificio questo sistema viene collegato ad un hub centrale di gestione e all’apposito pannello di controllo. Inoltre, grazie alla predisposizione wi-fi si può gestire l’illuminazione in modo intelligente anche da lontano. Tra le funzionalità più utili c’è lo spegnimento automatico, che può entrare in funzione in specifici orari o quando non ci sono persone presenti in una stanza.

Un altro esempio è dato dalla climatizzazione intelligente, ossia un intero impianto centralizzato che permette di gestire le temperature ottimali dell’interno dello stabile, di una sola stanza o di un piano. Questi sistemi permettono poi di ventilare meglio l’aria e di evitare ristagni di umidità, rendendola più sana. Anche in questo caso di possono utilizzare sistemi di controllo da remoto.

Ci sono poi i serramenti, comandati da app, da pannello o con il timer. Ad esempio, si possono impostare degli orari di apertura e chiusura senza doverli avviare manualmente.

Il settore della videosorveglianza a monitoraggio costante è un valido esempio, in quanto permette di accedere al controllo dell’edificio con credenziali uniche e verificare in ogni momento lo stato di sicurezza di un immobile. Inoltre grazie alle nuove tecnologie si può attivare la notifica tramite email o sms nel momento in cui c’è del movimento o un accesso non autorizzato.

Detrazioni Building Automation: quali sono?

Grazie al comma 88 della Legge Finanziaria del 2015 le spese per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi per il controllo da remoto rientrano in diverse detrazioni fiscali. Difatti questi strumenti che permettono il rilevamento dei consumi energetici e la verifica delle condizioni di funzionamento degli impianti sono oggetto di bonus.

Nello specifico tra gli interventi che hanno accesso ai bonus ci sono:

  • gli impianti di climatizzazione;
  • i sistemi di riscaldamento;
  • gli impianti per la produzione di acqua calda.

Innanzitutto tra le detrazioni per building automation c’è l’agevolazione fiscale del 65%, valida per unità immobiliari esistenti, residenziali e con impianto di climatizzazione invernale.

Affinché si possa accedere a questa riduzione è necessario ottenere una riqualificazione energetica dell’edificio e avere un diritto reale sull’immobile (deve essere di proprietà, non è possibile richiedere la detrazione per coloro che hanno stipulato un contratto di locazione e non sono proprietari dell’edificio).

Se tutti gli interventi sono iniziati prima del 6 ottobre 2020, non sono previste per legge limitazioni di spesa. Invece per le opere iniziate oltre questa data, il limite massimo di questa detrazione è di 15.000 euro per unità immobiliare. Questo valore può cambiare solo nel caso in cui l’intervento di building automation sia incluso in un altro tipo di bonus, in tal caso il limite di spesa è quello della detrazione utilizzata. In ogni caso il bonus fiscale IRPEF del 65% può essere richiesto ed ottenuto tramite dichiarazione dei redditi con modello 730.

Mentre i dispositivi da inserire e installare nell’edificio sono inclusi all’interno del bonus 65%, le apparecchiature per gestirli non lo sono. Sono quindi esclusi smartphone, tablet, pc e laptop.