Che cos'è Bumble, l'app di incontri al femminile che non piace agli uomini
Tutti parlano di Bumble, l'app di dating in cui comandano le donne: è appena sbarcata a Wall Street e ha fatto impazzire gli investitori, ma cos'ha di particolare?
Si chiama Bumble, è un’app di incontri così diversa dalle altre che a sei ani dalla nascita, in occasione della quotazione a Wall Street, ha letteralmente fatto il botto: da una quotazione iniziale di 43 dollari per azione è passata in in attimo a 76 dollari. Ma perché tutti vogliono far parte di Bumble?
Il segreto sta tutto in come si usa Bumble: alla semplicità di utilizzo tipica delle app e al classico "match" in stile Tinder, infatti Bumble abbina la caratteristica unica di lasciare tutto il potere solo alle donne. Questo rende l’app molto più sicura e limita quasi a zero le possibilità che una utente donna venga molestata attraverso l’app. Una caratteristica che crea fiducia nel pubblico femminile e, come si sa ormai da anni, le app di dating funzionano solo se ci sono molte donne ad usarle. Una idea semplice, ma vincente e oggi la fondatrice di Bumble, Whitney Wolfe Herd, è milionaria.
Come funziona Bumble
Bumble in inglese significa "bombo", cioè quella grossa ape pelosa che vediamo in primavera girare di fiore in fiore. Il nome dell’app non è casuale: proprio come in un alveare, infatti, dentro Bumble comandano le donne.
In caso di match tra profili eterosessuali, a differenza di altre app di dating, la prima mossa può essere fatta solo dal profilo della donna. L’uomo aspetta, non può prendere iniziativa.
Le funzioni di Bumble sono molte: chat, videochiamate, invio di file multimediali tramite le chat. Ma anche altro, perché Bumble può essere usata non solo per incontrare un partner, ma anche per fare amicizia tramite la sezione BFF e persino cercare lavoro tramite la sezione Bizz.
Potete trovare tutte le informazioni su questa app nella nostra guida a Bumble.
I limiti di Bumble
A fronte di una grande "hype" per questa app non mancano però dei limiti. Basta leggere le recensioni all’app, disponibile sia per Android che per iOS, per capirli: gran parte delle funzioni più interessanti sono a pagamento. A lamentarsi di questo aspetto sono soprattutto gli uomini, che anche se ricevono un "like" non possono sapere da chi proviene se hanno un profilo gratuito.
Secondo molti utenti Bumble è quasi inutilizzabile se non si paga, ma il prezzo non è affatto basso: si parte da circa 9 euro a settimana, 35 al mese.
Alcuni utenti lamentano anche una cattiva gestione della geolocalizzazione: da un lato non è possibile restringere molto l’area entro quale si devono trovare i profili per entrare in contatto, dall’altra non è possibile nascondere la città di residenza.
Inoltre, il servizio è riservato ai maggiorenni ma le app per Android e iOS possono essere scaricate già a 17 anni. La quantità di dati raccolti dallo smartphone dell’utente, infine, è decisamente corposa.