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Come funziona la ricarica wireless degli smartphone

Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di ricarica wireless per gli smartphone di fascia alta. Ma cos'è, come funziona e, soprattutto, serve davvero?

Come funziona la ricarica wireless degli smartphone Fonte foto: Samsung

La ricarica wireless è una delle tecnologie più recenti e ambite dai possessori di uno smartphone. Poter appoggiare il proprio telefono su un tappetino o su una dock permette di velocizzare e rendere più semplice il processo di ricarica.

Il primo dettaglio da sapere è che nel settore della ricarica senza fili ci sono, al momento, due soli player in gioco: il Wireless Power Consortium (WPC) e il Power Matters Alliance (PMA). Il WPC è un’organizzazione associativa aperta che gestisce gli standard, tra cui il Qi. È molto utilizzato e disponibile su un gran numero di modelli come gli smartphone di Samsung, HTC, Nokia e Motorola. Il Qi sfrutta l’induzione magnetica per alimentare un dispositivo che richiede di essere posizionato fisicamente sul caricatore. Anche il PMA usa la ricarica induttiva e si differenzia dal Qi per la frequenza utilizzata, oltre a protocolli di connessione diversi.

Come funziona la ricarica wireless

La ricarica wireless Qi richiede il contatto fisico con il dispositivo e utilizza una tecnologia induttiva risonante tra la stazione e il device. Quando uno smartphone, per esempio, viene posizionato su un caricatore senza fili, viene inviato un “ping” dalla stazione al dispositivo per verificare se il telefono è abilitato. La stazione, a questo punto, riverifica nuovamente lo standard Qi per stabilire la velocità di alimentazione supportata. Una volta espletate queste “formalità”, il caricatore avvia l’induzione. Qi è una tecnologia già piuttosto datata, ma il suo punto di forza sono i moduli universali di caricamento che possono essere applicati dietro la batteria di un telefono per renderlo compatibile con questo standard. PMA utilizza la stessa tecnologia di ricarica induttiva, anche se con una frequenza diversa. Il Powermat, un caricatore senza fili molto diffuso, usa questa tecnologia per ricaricare i dispositivi.

Powermat

Il Powermat, un caricatore senza fili molto diffuso, usa la tecnologia PMA (Power Matters Alliance) per ricaricare i dispositivi

 

Gli svantaggi dell’induzione

La scienza dietro l’induzione magnetica richiede che chi trasmette e chi riceve devono stare in stretto contatto tra loro in un range di distanza che va dai 45 mm ai 4 cm. E in questo processo, anche chi trasmette e chi riceve devono essere perfettamente allineati per la riuscita della ricarica. Quindi, ogni tanto, questo meccanismo può rivelarsi un vero e proprio fastidio.

Il range di prodotti si allarga

La tecnologia wireless non è nuova, ma ha ottenuto una grande popolarità con l’introduzione degli spazzolini da denti elettrici e i rasoi senza fili. Lo spettro dei prodotti wireless è, attualmente, molto più vasto rispetto al passato. È possibile trovare un po’ di tutto, dalle lampade da scrivania wireless così come dei tappetini di ricarica nelle auto Lexus NX. IKEA, leader mondiale dell’arredamento, vende delle lampade da tavolo dotate sia di ricarica wireless sia delle più tradizionali porte USB. Stranamente, nell’ambito dell’industria della telefonia, non sono molti i dispositivi che utilizzano questa tecnologia, ma tra i più importanti troviamo Samsung e Microsoft con i Lumia 1520 e 1020.

IKEA-varv-table-lamp-with-wireless-chargingFonte foto: IKEA

Ecco la lampada da tavolo VARV di IKEA che offre la duplice opzione di ricarica wireless e tramite le tradizionali porte USB

 

La ricarica senza fili è sicura?

Visto che la ricarica senza fili emette radiazioni elettromagnetiche, si è molto parlato dei suoi potenziali effetti collaterali. Ma la buona notizia è che questa tipo di ricarica senza fili emette una quantità di radiazioni quasi nulla. E che, tra l’altro, sono ulteriormente ridotte perché schermati dalle bobine del dispositivo che trasmette e da quello che riceve.

Cosa ci riserva il futuro?

Negli ultimi tempi l’industria della tecnologia wireless si è notevolmente evoluta. Se prima, per ricaricare completamente un telefono servivano circa 3-4 ore, ora basta meno di un’ora. Lo standard Qi resta ancora il leader nel settore della ricarica wireless – con circa 900 prodotti compatibili – PMA / Airfuel le è alle costole. Con l’introduzione di Powermat in alcune catene di negozi di caffè, aeroporti e provider telefonici come AT&T, la competizione si sta facendo interessante. E con l’introduzione della ricarica senza fili in tutti i modelli del nuovo Samsung Galaxy S8 – che supporta sia lo standard Qi sia quello PMA – il futuro diventa ancora più interessante. E se ci aggiungiamo indiscrezioni che anche Apple introdurrà presto la ricarica wireless per l’iPhone 8, la domanda nasce spontanea… qualche standard sceglierà?