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Cos'è il progetto Mobilità 3.0 di Waze e TomTom per Milano

Milano è protagonista di un progetto sperimentale, Mobilità 3.0, che l'Amministrazione comunale ha avviato insieme a Waze e TomTom

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waze tomtom milano Fonte foto: Anton_Ivanov / Shutterstock

Rispetto alle città “di ieri”, quelle moderne sono sempre più affollate dai mezzi più vari, una dinamica tanto più evidente al crescere delle dimensioni della città. Non solo automobili, scooter, mezzi pesanti e vetture del trasporto pubblico, ma anche ebike, monopattini elettrici, monoruota e tutti quei mezzi la cui diffusione è cresciuta di recente.

L’analisi del traffico cittadino dimostra che molto spesso la rete stradale viene utilizzata in maniera poco efficiente, con una concentrazione prevalente su alcuni assi che lascia quasi o del tutto scarichi strade parallele o percorsi alternativi. È certo un problema per la mobilità, ma anche per la salute individuale e collettiva. In periodo pre-Covid nelle ore di punta del mattino il livello di congestione su alcune strade di una metropoli come Milano finiva per impennare i tempi di percorrenza anche del 60%, e si può immaginare che finita la pandemia la situazione possa tornare grossomodo simile (se non peggiore).

Cos’è il progetto Mobilità 3.0 di Waze e TomTom

Il progetto Mobilità 3.0 nasce con l’obiettivo di migliorare l’uso della rete viaria cittadina da parte di milanesi, turisti e, in genere, di chiunque si trovasse nel capoluogo lombardo. Il tutto nasce dalla collaborazione tra l’Amministrazione comunale e due importanti operatori della navigazione stradale quali Waze e TomTom, che hanno unito le forze per conseguire l’obiettivo nel minor tempo possibile. Il progetto partirà nei prossimi giorni in via sperimentale fino al 2022.

La collaborazione prevede che il Comune di Milano metta tra le mani di Waze e TomTom i dati in proprio possesso disposizione funzionali a indirizzare in tempo reale la circolazione privata sulle tratte di volta in volta più convenienti in termini di tempi di percorrenza e quindi di inquinamento generato.

Così si dà la possibilità di “dribblare” i cantieri in corso o le deviazioni stradali (sia quelle programmate sia quelle che giocoforza si presenteranno in maniera improvvisa), ma anche chiusure e restrizioni dovute alla presenza di grandi eventi – a dir poco frequenti in una metropoli come Milano, pandemia permettendo – o ancora le nuove pedonalizzazioni, anche temporanee, che l’Amministrazione dovesse istituire.

D’altra parte Waze e TomTom si sono impegnate a “cucire” le proprie app su Milano, ossia ad acquisire i dati e utilizzarli in modo che gli utenti sappiano in ogni momento quali sono le strade meno trafficate, i percorsi più veloci o quelli consigliati a seconda del mezzo utilizzato.

Benefici per il singolo e per la comunità

L’obiettivo del progetto Mobilità 3.0 è quindi duplice. Da un lato si vuole consentire a chi utilizza l’auto o qualsiasi altro mezzo, privato o in sharing, di muoversi in modo più efficace, raggiungendo così nel minor tempo possibile la propria destinazione guadagnandone in tempo e costi.

Dall’altro di migliorare la vivibilità della città in fatto di inquinamento, oltre che di incrementare la qualità della vita: rendendo più fluida la circolazione nelle strade più inclini alle congestioni si riducono le emissioni inquinanti e si ottimizzano i flussi dei mezzi di trasporto pubblici, della mobilità dolce e delle utenze “deboli” della strada.