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Dopo la eSIM arriva la iSIM di Qualcomm

Qualcomm presenta la iSIM, un modulo integrato nel chip dei dispositivi elettronici che può rivoluzionare il modo di intendere la "SIM card"

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qualcomm isim Fonte foto: Qualcomm

I temi della sicurezza e della privacy non sono forse mai stati percepiti in modo così serio come negli ultimi tempi, complice il fatto che gli smartphone sono sempre più i custodi principali dei nostri dati. E in una vita che mira spedita verso il digitale, smartphone e dispositivi connessi sono diventati delle vere e proprie casseforti da proteggere.

Mentre la tecnologia viaggia su ritmi sempre crescenti, le soluzioni di sicurezza devono avanzare di pari passo per affrontare delle sfide anch’esse crescenti. Per gli smartphone i produttori e gli operatori di telefonia si affidano da tempo immemore alla SIM, acronimo – non tutti lo sapranno – di Subscriber Identity Module, per custodire in modo sicuro le informazioni sull’abbonamento di telefonia e del suo sottoscrittore. La SIM è però una scheda che deve essere inserita nel dispositivo e dunque occupa spazio, lo stesso che i produttori cercano in modo spasmodico di risparmiare per progettare smartphone il più possibile compatti. Così Qualcomm pianifica di evolvere la SIM in iSIM.

Cos’è la iSIM di Qualcomm

Qualcomm identifica la iSIM come il prossimo step evolutivo della “vecchia” SIM, una via nuova per incrementare la sicurezza dei dispositivi, e di riflesso di chi li utilizza, ed accrescere l’esperienza utente. Il leader americano pensa quindi di superare con la nuova iSIM anche l’evoluzione eSIM, simile nel principio ma che a dire il vero non ha attecchito nel panorama tecnologico come evidentemente si era preventivato.

La SIM fisica resiste, quindi Qualcomm scommette sulla iSIM che “offre connettività e sicurezza – annuncia l’azienda – a dispositivi che potranno essere più piccoli”. La scheda, nel progetto di Qualcomm, passa da strumento fisico a protocollo integrato nel chip dei dispositivi affinché gli utenti possano attivare o disattivare e gestire in comodità e sicurezza il proprio piano telefonico.

La eSIM probabilmente non ha avuto il successo sperato pure a causa del fatto che è sì più piccola di una SIM ed elimina le parti in movimento, come il “carrellino” per inserirla nello smartphone, ma rimane comunque più ingombrante della iSIM annunciata da Qualcomm oltre a presupporre comunque un modulo “fisico”, sebbene invisibile e fisso nel telefono. La iSIM, per intenderci, dovrebbe essere grande circa un decimo di una eSIM, che a sua volta occupa la metà dello spazio di una classica nano SIM.

I vantaggi della iSIM

A detta di Qualcomm, i vantaggi della iSIM possono essere sintetizzati in quattro aspetti fondamentali, da cui a cascata derivano poi degli altri vantaggi. Anzitutto semplifica la progettazione dei dispositivi che richiedono una “scheda”; può ospitare numerazioni diverse di operatori differenti; può contenere protocolli accessori, come gli ID elettronici (eID), profili bancari, eccetera; infine può consentire il provisioning in remoto, per accedere sostanzialmente “a distanza” alla propria utenza.

Il primo chip a supportare la iSIM è lo Snapdragon 888 di Qualcomm, già incluso in molti top di gamma del 2021 tra cui Xiaomi Mi 11 Ultra 5G o il recente Honor Magic3. Bisognerà capire quando gli operatori accoglieranno una novità come quella appena annunciata, potenzialmente rivoluzionaria.

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