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Ucraina: perché i civili usano questa app

Equivalente ucraina della nostra app IO, l'app Diia si sta rivelando utile per permettere ai cittadini di trasformarsi in veri e propri partigiani digitali, in grado di influenzare lo svolgimento sul campo di battaglia

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app diia ucraina Fonte foto: Play Store

La guerra che si sta combattendo in Ucraina a seguito dell’invasione della Russia sta aprendo scenari inconsueti sull’uso delle tecnologie. Un esempio arriva dall’uso delle app di messaggistica ma anche di quelle governative, come Diia, un servizio paragonabile alla nostra app IO. Se all’inizio con Diia si poteva richiedere la carta d’identità, dopo l’invasione russa, grazie alla nuova funzionalità chiamata E-Enemy ogni cittadino ha la possibilità di comunicare direttamente al governo la posizione delle truppe e della fanteria russa. Insomma,tutti i cittadini possono trasformarsi in partigiani digitali.

Diia, app lanciata nel 2020, in ucraino significa “azione” ma è anche l’acronimo per Identità Digitale, un progetto organizzato da Mykhailo Fedorov, il ministro per la trasformazione digitale, e promosso dal presidente Volodymyr Zelenskyj. L’app, ancor prima della guerra, è stata scaricata da circa 10 milioni di persone (circa un cittadino ucraino su quattro). Il ministro Fedorov ha così spiegato il nuovo obiettivo dell’app Diia: “Chiunque può aiutare il nostro esercito a localizzare le truppe russe, usando il nostro chatbot per informare le forze armate“. Dall’inizio della guerra in Ucraina, sono trapelate tonnellate di filmati dell’invasione russa attraverso i vari social media e Telegram. Naturalmente, le forze di sicurezza ucraine hanno raccolto tutte le informazioni ma con la difficoltà di dividere le indicazioni buone dalle indicazioni false. Come ha avuto modo di spiegare Slava Banik, direttore dello sviluppo dei servizi elettronici presso il Ministero della trasformazione digitale, ci è voluto troppo tempo per verificare le informazioni condivise tramite la prima versione di E-Enemy su Diia. E ciò ha permesso alle truppe nemiche di muoversi in anticipo. Adesso, però, l’app è stata aggiornata.

Come funziona l’app Diia

Innanzitutto Diia è un app che richiede un’autenticazione a due fattori e il passaporto elettronico, equivalente ucraino del nostro SPID. Ha spiegato Banik: “Così sappiamo per certo che a inviare le informazioni è una persona reale e non un bot russo“.

Una volta che gli utenti accedono a E-Enemy tramite Diia, verranno indirizzati a un chatbot su Telegram. Quest’ultimo porrà alcune domande per capire se gli utenti sono la fonte primaria delle notizie condivise, oltre a raccogliere informazioni di base sui tipi di truppe, se si muovono a piedi o su veicoli, il numero di truppe e l’ora di contatto. L’app aggiornata con E-Enemy è stata pubblicata il mese scorso e dalla sua uscita, è stata utilizzata da oltre 260.000 persone.

Infine gli ucraini confidano nel fatto che l’app possa rappresentare una risorsa per documentare i crimini di guerra che si verificano nel paese. Dopo che i soldati russi avrebbero massacrato 400 civili a Bucha, il ministro Mykhailo Fedorov ha incoraggiato testimoni o fonti a conoscenza di possibili crimini di guerra a utilizzare l’app per riferire informazioni preziose.