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Iliad, la pubblicità è ingannevole. Costretta a rimuoverla

Il Giurì dell’Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria riconosce la bontà del ricorso di Vodafone e TIM e intima di rimuovere la pubblicità

SIM Iliad su smartphone Fonte foto: redazione

Certo, per chi aveva basato tutta la sua campagna marketing sul concetto di “trasparenza” e “rivoluzione”, deve essere stato un colpo difficile da incassare. Fatto sta che Iliad, l’operatore mobile francese che ha contribuito a scombussolare il mercato della telefonia nel nostro Paese, sarà costretta a ritirare o cambiare gli spot pubblicitari e i manifesti che nel frattempo aveva affisso nelle maggiori città italiane.

A decretarlo è stato il Giurì dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, che ha accolto un ricorso presentato da Vodafone e TIM. Iliad, ovviamente, non è rimasta a guardare e ha immediatamente fatto arrivare la sua risposta. Di fatto, l’operatore francese conferma la bontà e veridicità della sua campagna pubblicitaria e la pronuncia del Giurì sancisce che “i messaggi sostanziali che la caratterizzano sono stati verificati e accolti come trasparenti e corretti. Sarà ovviamente nostra premura rendere alcuni degli aspetti legati alle modalità di comunicazione dell’offerta, ulteriormente chiari”.

L’operatore telefonico francese, poi, lancia una stoccata ai diretti concorrenti, affermando che “nonostante le incredibili azioni che i competitor continuano a mettere in atto da quando siamo entrati sul mercato, ci sembra opportuno cogliere queste occasioni come possibilità per chiarire ancora ai nostri utenti che agiamo in trasparenza e in un’ottica di totale soddisfazione degli stessi”.

Iliad, quali sono le azioni contestate dal Giurì

Nello specifico, il Giurì dell’IAP ha riconosciuto valido il ricorso presentato da Vodafone e TIM per quel che riguarda la copertura in 4G+ promessa da Iliad e per l’omissione dei costi di attivazione dell’offerta. A questo si aggiunge la poca chiarezza per quel che riguarda il roaming europeo, non essendo chiara la limitazione della soglia dati a 2 gigabyte quando si esce al di fuori dai confini italiani. Per questi motivi, il Giurì ordina la sospensione della campagna pubblicitaria in essere – o la sua sostituzione – entro e non oltre il 20 luglio prossimo.

A questo, poi, si aggiunge anche l’esposto avanzato da Codacons, storica associazione a difesa dei consumatori. Secondo il Codacons, infatti, la promessa che la tariffa Iliad sia “per sempre” non è reale, dal momento che nel contratto è inserita una clausola che permetterebbe all’operatore di cambiare le condizioni tariffarie quando lo riterrebbe più opportuno. Per questo Codacons chiede a Iliad di eliminare la clausola, così da rendere reale la promessa.