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PMI E INDUSTRIA 4.0

In Romagna la coltivazione del Kiwi diventa 4.0

La struttura tecnologica costruita in provincia di Ravenna, costata 5 milioni di euro, non ha eguali in tutta Europa e automatizza le fasi di lavoro

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In Romagna la coltivazione del Kiwi diventa 4.0 Fonte foto: Shutterstock

Il processo di digitalizzazione sta cambiando non solo le fabbriche, ma anche il settore dell’agricoltura, dove negli ultimi anni è cresciuto l’utilizzo della tecnologia. In Romagna, ad esempio, è stato realizzato il più grande impianto hi-tech per la coltivazione del kiwi.

La struttura tecnologica costruita in provincia di Ravenna, a Castel Bolognese, non ha, in termini di innovazione, eguali in tutta Europa. L’ammodernamento è costato circa 5 milioni di euro. Sono diverse le tecnologie impiegate per la trasformazione dell’impianto di coltivazione del kiwi. In particolare, sono state automatizzate le fasi di lavorazione, attraverso le linee di confezionamento e calibrazione fornite da un’azienda romagnola: Sermac. Nel nuovo impianto 4.0 è presente anche una tecnologia innovativa che consentirà di migliorare il processo qualità: prodotta sempre da Sermac, permetterà di controllare il frutto sia all’esterno che all’interno.

Cambia l’agricoltura in Italia

Nell’impianto di coltivazione di Castel Bolognese sono stati costruiti anche due tunnel di raffreddamento hi-tech, che migliorano ulteriormente il processo di conservazione del kiwi. La struttura hi-tech realizzata in provincia di Ravenna dimostra come anche l’agricoltura italiana, parte integrante dell’economia del Bel Paese, stia passando alla tecnologia, virando verso sistemi di produzione automatizzati, che non solo tagliano i tempi di lavorazione, ma impattano anche sulla qualità.

L’importanza della tecnologia

La tecnologia sta diventando fondamentale nell’agricoltura, un settore che dipende da numerosi fattori variabili, elementi che con i metodi tradizionali è difficile da controllare. Gli strumenti messi a disposizione dalla digital innovation, invece, permettono agli imprenditori di ridurre i rischi. Attraverso le macchine è possibile, ad esempio, calcolare l’arrivo di una malattia per la pianta, sulla base di dati raccolti in precedenza, e agire per tempo con i trattamenti. E non solo. Si può valutare con efficienza la salute del terreno.

I droni, poi, sono ormai mezzi importantissimi e rappresentano uno dei pilastri su cui si basa l’agricoltura di precisione. Tutte queste tecnologie producono anche un altro effetto: riducono l’utilizzo di pesticidi e migliorano la qualità del prodotto coltivato.

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