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Perché il 4 e 5 luglio ci sarà lo sciopero dai social network

Il fondatore di Wikipedia vuole sensibilizzare gli utenti sui diritti inalienabili di cui godono sul web e sul controllo dei loro dati personali

Stop ai social Fonte foto: AlesiaKan / Shutterstock.com

È guerra ai social network. Larry Sanger, uno dei fondatori di Wikipedia, ha annunciato due giorni di sciopero dei social. Niente tweet, post o stories il 4 e il 5 luglio. La proposta di Sanger, diffusa attraverso Twitter e rafforzata dall’hashtag #SocialMediaStrike, sta facendo il giro del mondo tra retweet, petizioni online e convegni ad hoc.

Lo sciopero dei social nasce come segno di protesta contro un sistema gestito da pochi soggetti che hanno il controllo sui nostri dati, sulla nostra privacy e sulle nostre esperienze. Lo scopo della protesta di Sager è noto da tempo: il fondatore di Wikipedia chiama alla “sollevazione popolare” del web per riaffermare il proprio diritto a mantenere saldamente il controllo dei dati personali. Per farlo, è necessario realizzare un web decentralizzato che non sia più controllato dai giganti del web.

La dichiarazione di indipendenza digitale

L’idea dell’attivista e co-fondatore di Wikipedia è quella di far sì che i social media, i siti web, i servizi di posta elettronica o i blog, possano operare come fornitori di servizi neutri. Sulle pagine del suo sito web, Sanger ha pubblicato una vera e propria dichiarazione di indipendenza digitale, una carta elettronica dove spiega per filo e per segno la sua posizione.

Per Sanger disponiamo di diritti digitali inalienabili, che determinano se le informazioni che possediamo individualmente possono o meno essere trattate da altri. Diritti che includono la libertà di parola, di privacy e di sicurezza, ma che l’architettura proprietaria e centralizzata di Internet ci spinge sempre di più ad abbandonare, mentre dovremmo chiedere a gran voce un nuovo sistema che sia in grado di rispettarli adeguatamente. Per Sanger la soluzione è quella di creare reti sociali decentralizzate, invitando gli utenti a sostenere la causa firmando digitalmente la dichiarazione di indipendenza digitale sul sito Change.org

L’algoritmo dei social e i termini di servizio

Al centro della battaglia intrapresa da Larry Sanger c’è l’algoritmo delle varie piattaforme social, strumento che definisce ciò che possiamo vedere e ciò che non possiamo vedere sui nostri profili e , di fatto, crea un filtro “comunicativo”. Per l’attivista bisogna poi rivedere anche i termini di servizio che, a suo dire, sono impossibili da comprendere e impostati volutamente in una forma vaga e poco chiara.

Sciopero dei social: come partecipare

Come spiegato dall’attivista, per partecipare allo sciopero dei social network le persone che possiedono uno o più account social dovranno evitare di pubblicare messaggi, foto o video nelle giornate del 4 e del 5 luglio. È ammessa solo la pubblicazione di post in cui si dichiara di aderire all’iniziativa.

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