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Pokémon Go al bando in Cina per motivi di sicurezza nazionale

Cala l'ascia della censura cinese su uno dei giochi più gettonati del momento. Scopriamo perché Pokémon Go è così pericoloso?

Pokemon GO Fonte foto: Pixabay

Niente Pokemon GO per i cittadini cinesi. Le autorità asiatiche hanno infatti deciso di proibire l’uscita del gioco sull’intero territorio nazionale. I mostriciattoli giapponesi di Nintendo, però, sono in buona compagnia perché il divieto si estende anche a molti altri videogiochi per smartphone e tablet basati sulla realtà aumentata.

Si tratta, in realtà, di un blocco preventivo – riferisce l’agenzia stampa Reuters – finché un’apposita commissione cinese – la China Audio-video and Digital Publishing Association – non avrà valutato tutti i rischi e i pericoli di questi videogame. I Pokémon GO, e i suoi “fratelli”, sono ritenuti pericolosi sia per la sicurezza nazionale sia per l’incolumità degli utenti. C’è chi parla di vecchia ruggine tra la Cina e il Giappone, del fatto che i cinesi non vedono ancora di buon occhio i prodotti del Sol Levante venduti nel loro paese. No, qui le ragioni sono essenzialmente politiche, o sarebbe meglio dire geo-politiche.

Perché Pokémon GO è stato bandito in Cina?

Le vere motivazioni dietro il blocco dell’uscita di Pokémon GO & co. possono far sorridere noi occidentali, ma se li analizziamo attentamente dal punto di vista della Cina hanno una loro logica. I Pokémon GO sono, testuali parole, “un pericolo per sicurezza geografica nazionale” perché si tratta di applicazioni che utilizzano la funzione di geo-localizzazione per poter funzionare. Sono, per dirla in parole povere, degli strumenti in grado di sapere sempre dove si trova chi gioca. Il fatto, poi, che i Pokémon GO si basano sulle mappe di Google che sono attualmente bloccate su tutto il territorio cinese, è un altro discorso.

Pokemon Go provoca incidenti

La seconda motivazione, ossia, che i Pokémon GO – e tutte le applicazioni che sfruttano la realtà aumentata – rappresentano un rischio per l’incolumità degli utenti. È vero che, proprio perché appassionano così tanto, possono distrarre: si fa meno attenzione a cosa ci circonda e, se questo avviene in strada, c’è il reale pericolo di incidenti – più o meno gravi – per la persona.

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