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Quanta batteria consuma Immuni

Molti si chiedono come inciderà Immuni sulla durata della batteria degli smartphone. Dare una risposta definitiva è complesso, ma possono essere fatte delle ipotesi

schermate di benvenuto di immuni Fonte foto: Immuni

Uno dei dubbi riguardanti il funzionamento di Immuni riguarda il suo impatto sulla durata della batteria dello smartphone. Come ormai sappiamo, l’app di contact tracing scelta dal Governo italiano, per funzionare alla perfezione, ha bisogno che Bluetooth e GPS restino attivi, in modo che gli utenti possano scambiare tra di loro i codici univoci generati dall’app.

E, ovviamente, queste due componenti per poter “lavorare” hanno bisogno di essere alimentate continuamente, con un picco nei consumi nel momento in cui gli smartphone entrano in contatto e si scambiano le informazioni eventualmente necessarie per la ricostruzione del link epidemiologico. Per questo motivo, è molto probabile che gli utenti indecisi se installare o meno l’app sul proprio dispositivo si chiedano quanto consuma Immuni e quanto si riduce la durata della batteria a causa dell’app.

Quanto consuma Immuni

Dare una risposta univoca e precisa a questa domanda è, di fatto, impossibile. Per poter calcolare esattamente quale sia l’impatto dell’app di contact tracing sulla batteria degli smartphone sarebbe necessario monitorarne il consumo con degli strumenti ad hoc. E’ però possibile effettuare una stima, basandosi su tutti gli elementi forniti dalla stessa Bending Spoon.

Partiamo, prima di tutto, dalla tecnologia utilizzata per il tracciamento. Ossia, dal chip Bluetooth Low Energy (abbreviato in BLE) utilizzato dall’app per scambiare le informazioni. Come dice anche il nome, si tratta di un sistema di trasmissione a basso consumo di energia (“low energy”) e breve raggio (qualche manciata di metri). L’ideale, insomma, per un sistema di tracciamento che deve tener conto dei contatti interpersonali avvenuti a “breve distanza”.

Anche se i consumi dei chip BLE montati dagli smartphone possono variare da produttore a produttore, possiamo assumere che la loro “impronta energetica” sia irrisoria. Si tratta di una tecnologia sviluppata appositamente per i dispositivi mobili, realizzata per consumare quanta meno energia possibile.

Insomma, anche se si dovrà lasciare sempre il Bluetooth attivo, è possibile ipotizzare (come dichiarato dalla stessa Bending Spoon nel sito ufficiale dell’app, che i consumi siano di bassissima entità e la durata della batteria non ne risentirà.