Libero
TV PLAY

Quanti sono gli abbonati Netflix in Italia

Il colosso dello streaming ufficializza il numero dei suoi abbonati in Italia: il nostro Paese è uno dei mercati più importanti per Netflix in Europa

netflix Fonte foto: William Potter / Shutterstock

Che Netflix sia il leader mondiale dello streaming, con circa 210 milioni di utenti abbonati nel mondo (dato aggiornato alla metà del 2021), è noto da tempo. Che stia iniziando a soffrire la concorrenza di altre piattaforme, soprattutto di Disney+, è invece notizia recente. Quello che ancora non sapevamo, almeno non ufficialmente, era il numero degli abbonati di Netflix in Italia.

Questo numero è stato ufficializzato da Tinni Andreatta, responsabile delle produzioni originali italiane di Netflix. Ma è un numero che non stupisce nessuno, in quanto è esattamente uguale alle stime pubblicate da molte società di analisi, come Comparitech, Statista e eMarketer: gli utenti italiani di Netflix sono 4 milioni. Si tratta di un numero importante, considerato che la stima degli utenti complessivi di Netflix in Europa, Medio Oriente e Africa è pari a 68,7 milioni (dati Statista, aggiornati a metà 2021). Netflix in Italia, quindi, è ormai un colosso e, anche per questo, ha intrapreso un’operazione trasparenza che è iniziata con la creazione della società Netflix Italia e prosegue adesso con l’ufficializzazione del numero degli abbonati.

Streaming in crescita in Italia

L’ufficializzazione dei dati sugli utenti italiani di Netflix è avvenuta durante la presentazione del 3° Rapporto Apa sulla produzione Audiovisiva, un report dal quale si evince una costante crescita del peso delle piattaforme di streaming nel panorama nazionale della produzione audiovisiva.

Secondo il rapporto, infatti, oggi in Italia si spendono 1,3 miliardi di euro per produrre contenuti audiovideo e quasi la metà, 600 milioni come riporta Prima Online, è destinata alla produzione di “serialità“, cioè fiction e serie TV.

Dai dati del 3° Rapporto Apa emerge anche che il valore delle produzioni degli Ott (Over-The-Top, le aziende che offrono contenuti tramite Internet) potrebbe raggiungere già nel 2023 il valore delle produzione degli operatori TV classici. Tra meno di due anni, quindi, per produrre i contenuti in streaming si spenderà tanto quanto per produrre ciò che vediamo in TV.

Lo streaming è il futuro

Se al discorso fatto fino ad ora, incentrato su fiction, serie TV e film, aggiungiamo lo sport è facile capire perché lo streaming supererà a breve la TV tradizionale. Basti pensare al fatto che DAZN detiene i diritti di trasmissione delle partite di Serie A (7 in esclusiva e 3 in co-esclusiva) fino al campionato 2023/24.

O anche al fatto che Amazon Prime Video si è aggiudicata i diritti di trasmissione in esclusiva di 16 partite di Uefa Champions League per i prossimi tre anni. Il futuro dell’intrattenimento, quindi, è sempre meno in TV e sempre più online.