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In Australia aiutano i malati di cancro con la realtà virtuale

Il centro australiano oncologico Chris O'Brien Lifehouse aiuta i pazienti a distarsi con la realtà virtuale durante le sessioni di chemioterapia

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In Australia aiutano i malati di cancro con la realtà virtuale Fonte foto: Youtube / Start VT

In Australia un ospedale ha deciso di alleviare le sofferenze nelle persone affette da cancro con l’impiego della realtà virtuale. Stringendo una partnership con Samsung Australia e con l’azienda Start VR, la struttura ha iniziato a usare la virtual reality per distrarre i pazienti in attesa di chemioterapia.

Un modo alternativo per calmare lo stress e l’ansia che molte persone vivono quando sono costrette a sottoporsi ai trattamenti terapeutici. Chris O’Brien Lifehouse, questo il nome del centro oncologico australiano, utilizzerà i Gear VR, i visori per la realtà virtuale prodotti da Samsung, durante le varie “sessioni” virtuali. Ai malati saranno proiettati, secondo quanto si intuisce, dei contenuti VR prodotti dall’azienda sudcoreana e dall’altra società con cui l’ospedale ha stretto la collaborazione. E includono immagini virtuali che in qualche modo sono in grado di rilassare i pazienti. Nel video di presentazione si vedono koala, viaggi esotici, corse in barca ed esperienze di skydiving.

La realtà virtuale, un modo alternativo per aiutare i malati

La realtà virtuale, come dimostra questa sperimentazione, si fa largo sempre di più anche in ambito medico. L’ospedale australiano ha iniziato i primi esperimenti della terapia “palliativa” a settembre 2016. Utilizzare questa tecnologia può aiutare i pazienti affetti da tumore ad affrontare il male con più serenità, almeno nel momento del trattamento. La realtà virtuale, infatti, permette ai malati, durante i vari cicli di chemioterapia, di evadere dal mondo reale e dai suoi problemi. E poi, come suggeriscono molti oncologi, il sorriso aumenta le probabilità di guarigione. Ai pazienti, come si nota nelle immagini con cui l’ospedale presenta il progetto, vengono forniti, appena iniziata la chemioterapia, un paio di visori VR con cui catapultarsi nella realtà virtuale e dimenticare per un po’ di essere malati.