Salvaguardare i vostri dati: i tre metodi migliori per il backup
Ecco una guida ai diversi modi per fare il backup, dagli hard disk esterni alle flash drive e i servizi cloud. I passi da seguire per non perdere i propri documenti

Una delle prime lezioni alla “scuola d’informatica” è incentrata sull’importanza del backup. Oggi sui dispositivi che solitamente utilizziamo di più lasciamo gran parte della nostra vita. Documenti, foto o messaggi che un tempo stavano nel cassetto ora sono sul nostro computer. Il backup è il modo ideale per non perderli mai.
Perché è importante fare regolarmente un backup. Come abbiamo detto il backup è il modo migliore per non perdere tutti i documenti che abbiamo immagazzinato con il tempo sul nostro computer. Dati che spesso usiamo e che ci servono nella vita quotidiana e che quindi vanno salvaguardati. Per questo motivo fare un backup ogni tanto non basta. La scelta migliore è quello di organizzarne uno a intervalli regolari. Oppure farne uno sempre dopo l’acquisizione di documenti, foto o video molto importanti. Fare affidamento su un unico metodo di backup non è consigliato. Vediamo quali sono i migliori metodi da seguire per tenere al sicuro e sempre presenti i nostri dati.
Prima scelta: un hard disk esterno

Hard disk esterno
Come prima opzione per la salvaguardia della vostra vita digitale potreste pensare all’uso di un hard disk esterno. Questa è una soluzione comoda visto che molti hard disk possono ormai essere trasportati e quindi non dovrebbe essere un peso usarli sia in casa che in ufficio. Se poi usate un fisso potreste pensare di prenderne anche di più grandi e con maggiori capacità d’archiviazione e farli “accomodare” sulla scrivania. Spostare i dati su questi hard disk è semplicissimo. Di solito si collegano via USB al computer e una volta sincronizzati, processo che in molti dispositivi è automatico, sarà possibile trascinare i nostri dati dal PC all’hard disk. Una buona soluzione anche contro i furti o i danni. Gli hard disk esterni hanno tra gli svantaggi la possibilità di rompersi. Mentre li trasportiamo o per svariati motivi un giorno potrebbero non funzionare più. Va ricordato che nella maggior parte dei dispositivi i dati sono recuperabili anche se l’unità è danneggiata. In più quelli più recenti hanno una durata media molto elevate e difficilmente vi creeranno dei problemi nell’archiviazione dei file. Quali comprare? Questo dipende dai vostri usi. Se dovete immagazzinare foto e documenti possono bastare quelli da 500GB o da 1TB. E i costi variano dai 50 ai 100 euro.
Nel caso in cui si ha necessità di un hard disk esterno che sia abbastanza veloce, la scelta non può che ricadere un SSD. Oltre a garantire una longevità abbastanza elevata, permettono di mettere al sicuro i propri dati e di non perderli almeno per quattro o cinque anni. Il costo per un hard disk da 256GB è leggermente più elevato rispetto a quello di un hard disk a stato solido, ma la differenza sarà bene ripagata.
Seconda scelta: la pennetta USB

Pennette USB
Come seconda opzione potreste pensare a un metodo ancora più comodo da trasportare: la flash drive. Spesso poco più grandi di una gomma da masticare e hanno le forme più variegate. Come sistema è molto simile a quello dell’hard disk solo che in questo caso i dati sono salvati con la memoria flash. Ovvero una tipologia di memoria a stato solido e non volatile. Tradotto non ha bisogno dell’energia elettrica per mantenere memorizzate le informazioni. Sono facilissime da usare, una volta collegate basterà trascinare o copiare e incollare i documenti. Tra i possibili svantaggi la facilità nel danneggiarle. Data la loro piccola stazza è molto semplice rovinarle. In più non sono molto adatte a chi ha bisogno di molto spazio, essendo piccole la loro capacità d’archiviazione è ridotta. Però costano meno di un hard disk, generalmente con poche decine di euro si possono comprare flash drive con una discreta capacità di archiviazione. Anche se le più sofisticate sfiorano i 100 euro. Sono l’ideale per chi ha pochi documenti o per chi li trasporta e poi li cancella. Non a caso sono molto usate dagli studenti.
Terza scelta: i servizi di cloud storage
Addio a dispositivi piccoli o medio-piccoli per l’archiviazione. I vostri dati vanno nella “nuvola”. Ovvero i vostri file troveranno spazio in un data center di un server. Esistono diverse realtà che offrono questo spazio in rete. Spesso le stesse aziende che hanno prodotto il nostro smartphone o il nostro computer offrono questo servizio di default sul nostro dispositivo. Usarlo è facile, basta essere connessi a Internet e accedere al nostro account personale. Qui possiamo decidere di caricare, spostare e cancellare i file. La grandezza dipende dal servizio che scegliamo ma generalmente offrono molto spazio d’archiviazione, tutto dipende dal tipo di abbonamento che si vorrà pagare. Il problema principale, però, è la violazione da parte di un hacker dei vostri dati. Sono diversi i casi di persone famose che hanno subito una violazione della privacy con foto e video personali finiti sui social network. Un altro svantaggio potrebbe essere dato dalla chiusura del servizio che voi usate. È successo a realtà più piccole. Il prezzo non è un grosso problema, di solito molti servizi con uno spazio più che abbondante sono gratuiti o con dei canoni mensili che possono variare a seconda dello spazio richiesto (la spesa si aggira intorno ai 10-20 euro al mese).
Un sistema di backup più avanzato

Il NAS
Tutti i metodi visti sin qui sono molto efficaci e permetteranno ai vostri documenti di avere una lunga vita. Però in alcuni casi, in base alle vostre richieste, ci sarà bisogno di un sistema di backup più avanzato rispetto a quelli elencati sinora. In questo caso un’ottima soluzione sono i network-attached storage, anche noti semplicemente come NAS. Si tratta di un dispositivo di rete adibito al salvataggio e alla condivisione di file tra i vari nodi di una LAN. Questo permette a più utenti di condividere documenti, cartelle, filmati, ecc. Sarà un po’ come avere il vostro cloud personale. È un sistema d’archiviazione ancora abbastanza caro, e in generale non è consigliato per tutti. Sono necessarie anche delle conoscenze abbastanza specifiche per usarlo al meglio. Però in caso il vostro lavoro richieda molto spazio e la possibilità di condivisione questa è una delle prime opzioni da prendere in considerazione.
Usare programmi come Carbonite e CrashPlan
Ci sono dei programmi che faciliteranno i backup. Questi sono particolarmente indicati per le aziende che non possono permettersi il lusso di perdere nemmeno un documento per strada. Carbonite offre dei piani annuali, da 42, 70 o 105 dollari, per un cloud storage illimitato. Non ci sarà bisogno di ricordarsi di fare nessuna operazione perché ad ogni nuovo dato inserito questo verrà salvato automaticamente. Ovviamente si potrà accedere da ogni dispositivo e in questo caso un aspetto particolare è riferito alla sicurezza. Un servizio di assistenza sempre attivo e un sistema di antivirus pensato appositamente per la salvaguardia dei vostri documenti eviterà spiacevoli furti di dati. Soprattutto contro gli attacchi ransomware, che nell’ultimo periodo stanno prendendo di mira le piccole e medie imprese, mettendole spesso sotto ricatto. Scaricarlo, installarlo e impostarlo sui vostri dispositivi è molto semplice e non necessita di grande esperienza in campo informatico.
Un compito simile lo svolge Code42 CrashPlan. Anche qui si tratta di un sistema a pagamento che permette a più utenti di condividere e salvare dei file su un cloud condiviso. In questo caso ancora maggiore risalto è dato alla sicurezza dei vostri documenti: ogni azienda potrà proteggere i dati a seconda delle proprie esigenze. Poi ci sono strumenti che prendono un’immagine del sistema della macchina, in sostanza un’istantanea di tutti i file e le impostazioni in un momento particolare, che è possibile utilizzare nel caso in cui il computer si blocca. Su Mac, il programma Time Machine integrato fa questo, mentre Windows dispone di un proprio strumento di backup dell’immagine del sistema.