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Squid Game 3: ci sarà la terza stagione? Il suo creatore dice che...

Il creatore della serie TV Squid Game esce allo scoperto in una intervista e risponde alle domande sulle eventuali prossime stagioni: ecco cosa ha detto

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squid game Fonte foto: Netflix

Squid Game è stato uno dei maggiori, e forse più inaspettati, successi del 2021 su Netflix: arrivato sulla piattaforma a metà settembre, nel giro di pochi giorni ha scalato tutte le classifiche nazionali restandoci per intere settimane. Tutto ciò, lo ricordiamo, nonostante nella maggior parte del mondo Squid Game fosse disponibile solo in lingua coreana con sottotitoli in lingua locale.

Solo successivamente (in Italia addirittura a fine novembre), infatti, sono arrivati i doppiaggi per i mercati principali. Eppure, in base ai numeri forniti da Netflix, Squid Game è stata la serie TV più vista di sempre sulla piattaforma. Scontato, quindi, parlare di una seconda stagione. Meno scontato, invece, parlare già di una terza. E, infatti, se ne parla ma non è ancora sicura ma ai fan dei primi episodi farà piacere sapere che a parlarne è stato direttamente il creatore di Squid Game Hwang Dong-hyuk, in un’intervista rilasciata a un importante quotidiano coreano.

Squid Game 3: cosa dice il suo creatore

A domanda esplicita dell’intervistatore coreano, Hwang Dong-hyuk ha risposto in modo molto diretto, onesto e candido: “Sono in trattativa con Netflix per la seconda e terza stagione. Presto si prenderà una decisione“.

A questo punto c’è chi vede il bicchiere mezzo vuoto e chi, invece, lo vede mezzo pieno: dalle parole di Hwang Dong-hyuk emerge che la seconda stagione non è ancora ufficialmente decisa, ma anche che la discussione tra l’autore e la piattaforma è su un pacchetto di due stagioni: la seconda e la terza.

Squid Game 3: perché Netflix è indecisa

Quando una serie TV, inaspettatamente, ottiene un successo così grande è logico che sia la piattaforma l’ha trasmessa, sia l’autore, parlino di uno o più sequel. Ma è altrettanto logico che la discussione non sia semplice.

E’ infatti lecito immaginare che Hwang Dong-hyuk abbia chiesto a Netflix un budget maggiore per i nuovi episodi e un compenso superiore per lui, come è altrettanto lecito immaginare che Netflix possa temere il flop: non sempre gli spettatori continuano ad amare le serie TV per lungo tempo, La Casa di Carta è un’eccezione, non la regola.

La decisione, però, va presa e anche in fretta: Netflix non solo sa che deve battere il ferro finché è caldo (e in questo periodo il ferro del cinema coreano è caldissimo), ma sa anche che con il proseguire della pandemia non sarà affatto facile girare e produrre gli episodi di Squid Game 2 o 3. Esiste una serie più “assembrata” di questa?