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Stop alla portabilità, arriva l'intervento del Garante

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato interviene sugli emendamenti al decreto Cura Italia sullo stop alla portabilità. Ecco cosa ha detto

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scehda sim Fonte foto: Shutterstock

Bloccare la portabilità del numero adducendo come motivo la tutela della salute pubblica, messa in pericolo dalla pandemia da coronavirus, è una misura “certamente sproporzionata, anche in una fase di emergenza quale quella che stiamo attraversando“. Lo dice l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in un parere su alcuni emendamenti al decreto legge 17 marzo 2020, n. 18.

Il riferimento è a due emendamenti specifici al decreto “Cura Italia: quello della Lega, a prima firma Matteo Salvini, e quello del M5S, a prima firma Mauro Contorti. Entrambi gli emendamenti, praticamente uno copia e incolla dell’altro, chiedevano la sospensione fino a fine pandemia della possibilità per gli utenti di cambiare operatore telefonico mobile e persino di attivare nuove SIM. Ciò porterebbe, in pratica, alla sospensione del mercato della telefonia allo stato attuale senza alcuna possibilità di cambiare operatore o numero. Il tutto, si legge negli emendamenti, in considerazione dello “stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili“. Questi emendamenti non sono piaciuti a molti e, a quanto pare, non piacciono neanche all’AGCM.

Stop portabilità: il parere del Garante

Secondo l’Autorità non c’è alcun motivo reale per bloccare la portabilità dei numeri, visto che “la maggior parte dell’attività di migrazione vengono svolte da remoto senza interazione fisica“. Lo smartworking, quindi, dovrebbe valere anche per gli operatori telefonici e non solo per gli utenti-lavoratori. Ma non solo, il parere dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato va anche oltre perché definisce lo stop alla portabilità non solo inutile, ma persino dannoso. E questo perché si traduce “nell’impossibilità per i clienti di cambiare fornitore di servizi di telefonia fissa e mobile, in un momento in cui appare particolarmente importante trovare l’offerta commerciale più consona alle nuove esigenze“. Proprio quando dobbiamo restare a casa, infatti, abbiamo bisogno di tariffe più vantaggiose per le telefonate e le connessioni a Internet.

Infrastrutture di rete: cosa dice l’AGCM

C’è poi un altro lato della medaglia, quello relativo all’infrastruttura di rete. Da diverse parti, in particolar modo dai sindacati delle telecomunicazioni, si era giustificata l’ipotesi dello stop alla portabilità con l’esigenza degli operatori di rete più grandi di mantenere i propri clienti per avere le risorse necessarie a fare nuovi investimenti in infrastruttura. Un ragionamento, secondo l’AGCM, sbagliato: “vi sono diversi interventi che possono comportare una più veloce costruzione della rete in fibra ottica, come quello di ridurre gli oneri amministrativi previsti per la realizzazione delle reti, favorire la condivisione delle infrastrutture e aumentare il grado informativo rispetto alle infrastrutture esistenti mediante lo strumento, ancora non totalmente operativo, del Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture (SINFI)“.