Come si è formata la cava di bauxite in Puglia? La miniera che custodisce un tesoro naturale
Come si è formata la cava di bauxite in Puglia e la storia dell'attività estrattiva legata al luogo, oggi bellezza paesaggistica dall'aspetto marziano
Il fascino dei canyon statunitensi e della loro terra rossa è innegabile; eppure, non tutti sanno che è possibile ammirare qualcosa di simile anche in Italia. Infatti, esiste una spettacolare cava di bauxite in Puglia: chi c’è stato parla di un paesaggio dalla bellezza “marziana”.
Perché non approfittare di una vacanza per visitare il sito? Qualora si volesse arrivare preparati, ecco cosa sapere sulla storia e le caratteristiche geologiche che hanno reso possibile la formazione della miniera di bauxite e dell’annesso lago naturale.
La storia della cava di bauxite in Puglia
La popolarità della cava di bauxite in Puglia, oggi, è in costante crescita, soprattutto per la sua bellezza paesaggistica. Il sito si trova in Salento, nei pressi di Otranto, ed è facilmente raggiungibile percorrendo la strada che porta a Santa Cesarea Terme.
Il giacimento naturale fu scoperto negli anni ’40 e, intuito il suo grande potenziale, fu sfruttato fino al 1976. Con la cessazione dell’attività estrattiva, la natura è stata in grado d’impossessarsi nuovamente della cava. La ripopolazione faunistica, così come quella della flora, nel tempo ha reso l’ex miniera quel tesoro paesaggistico che è oggi.
Si è formato al suo interno anche un piccolo lago, uno specchio d’acqua il cui colore vira dall’azzurro allo smeraldo intenso, tonalità tanto luminose e accese da lasciare ogni visitatore sbalordito. Tali sfumature si devono alle infiltrazioni nelle falde acquifere ancora contenenti residui di bauxite.
Sono gli stessi residui che rendono color rosso arancio la terra intorno al laghetto, creando uno spettacolare contrasto cromatico anche con la vegetazione circostante.
Cos’è la bauxite
La bauxite ha una composizione minerale predominante che, nella cava pugliese, si evidenzia soprattutto osservando il colore rosso vivido del terreno. Questa è una peculiarità tale da far dire, a chi ha visitato il luogo, di trovarsi di fronte a un paesaggio degno del pianeta Marte.
Da un punto di vista scientifico, invece, si può affermare che, tecnicamente, la bauxite è una materia prima simile a una roccia. Essa si compone di numerose stratificazioni minerali, tra cui alte concentrazioni di ossidi, ossidi idrati di alluminio e di ferro.
In particolare, sono proprio gli ossidi di alluminio a determinare l’importanza e l’utilità economica di un giacimento. Essendo parecchio elevata la loro presenza nella cava di bauxite a Otranto, il luogo in passato è stato di fondamentale importanza strategica.
Durante il boom finanziario del secondo dopoguerra, fu il punto di riferimento per l’attività estrattiva dell’intero Paese. Il minerale, infatti, veniva inviato agli stabilimenti di Porto Marghera, vicino Venezia, famosi proprio per i processi di estrazione e lavorazione dell’alluminio. Inoltre, bisogna ricordare che sul territorio pugliese la bauxite è presente anche nelle aree della Murgia e del Gargano.
Adesso che la cava nel Salento è dismessa, può vantare la presenza di un ecosistema rinnovato e unico nel suo genere. Inoltre, la sua caratteristica terra rossa spesso viene raccolta e impiegata per produrre diversi oggetti di artigianato locale.
La cava di bauxite più celebre della Puglia rappresenta quindi un virtuoso esempio di come sia possibile convivere in modo sostenibile con l’ambiente e la natura circostante.