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SCIENZA

Diavolo di mare avvistato a Positano: si tratta di un'intera colonia di mante

Un altro avvistamento eccezionale in Italia: un'intera colonia di mante "diavolo di mare", una specie particolare e considerata a rischio di estinzione.

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Diavolo di mare (Mobula mobular) Fonte foto: 123RF

Uno straordinario avvistamento al largo di Positano, Praiano e l’Isola d’Isca, lungo la costiera amalfitana. Questo luogo è diventato protagonista di un evento più unico che raro: a nuotare in quelle acque c’è un’intera colonia di esemplari di “diavolo di mare”, impropriamente definiti “mante mediterranee”. Si tratta di una specie a rischio di estinzione, molto sensibile ai cambiamenti climatici, ultimamente diventata una presenza quasi fissa nelle acque campane.

Raro avvistamento di diavoli di mare

Usare il singolare sarebbe improprio, dal momento che si tratta soltanto dell’ultimo avvistamento del diavolo di mare nelle acque campane. L’unica differenza rispetto ai precedenti è che stavolta chi ha potuto assistere a questo spettacolo si è ritrovato di fronte non a un unico esemplare, ma a una vera e propria colonia. Una distesa di mante che fluttuano in acqua e che sembrano ormai aver familiarizzato del tutto con l’habitat della zona.

Quello che chiamiamo diavolo di mare non è altro che un pesce cartilagineo della famiglia Myliobatidae, il cui nome scientifico è Mobula mobular. La specie in generale predilige mari tropicali e temperati ed è piuttosto raro incontrarla da vicino nelle acque del Mediterraneo. Ne aveva parlato la presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre, Donatella Bianchi, in occasione di un precedente avvistamento al largo della Liguria: “Gli avvistamenti di specie considerate a rischio di estinzione sono sempre buone notizie – aveva spiegato -. È piuttosto raro incontrare tale specie (…) che spesso nuota, anche in piccoli gruppi, vicino alla superficie, avvicinandosi raramente alla costa”.

Il nome “diavolo di mare” è dovuto alle due grandi creste cefaliche, che sono mobili e somigliano appunto a delle “corna”. Un esemplare di Mobula mobular può raggiungere i tre metri di lunghezza ed è innocuo per gli esseri umani, fatta eccezione per un piccolo dettaglio anatomico: alla punta della coda possiede un aculeo tagliente che potrebbe provocare ferite e lesioni.

Una specie marina a rischio

Mentre i biologi si chiedono se tali avvistamenti diventeranno la prassi al largo delle coste campane – ricordiamo che a inizio del mese di luglio erano già stati avvistati alcuni esemplari di diavolo di mare a Punta Campanella -, si continua a monitorare la situazione, raccogliendo tutte le informazioni necessarie per capire “la compatibilità tra alcune tipologie di pesca, sportiva o professionale e la salvaguardia della specie“, ha spiegato ancora la Bianchi.

Del diavolo di mare, in effetti, non si conosce moltissimo. L’unica certezza, al momento, è che non è così scontato ammirare questa particolare manta, inserita nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Vuol dire, in sostanza, che è considerata una specie a rischio di estinzione e per questo protetta. Mobula mobular è una creatura estremamente sensibile ai cambiamenti climatici ed è minacciata dalla pesca accidentale.

Si presume che tra Liguria, Sicilia e Campania tali avvistamenti siano destinati a crescere. Esperti e non, intanto, possono fare la propria parte cercando di preservare l’integrità di un particolare pesce che rischia di scomparire per sempre.

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