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Digitale terrestre 2021: in quali regioni italiane bisogna cambiare TV

Manca poco allo switch off del digitale terrestre di seconda generazione, ecco quali sono le regioni italiane dove arriverà prima il segnale DVB-T2.

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digitale terrestre dvb-t2 Fonte foto: lensw0rld - stock.adobe.com

Nel 2021 lo “switch off“, cioè il passaggio dal vecchio digitale terrestre a quello di seconda generazione in standard DVB-T2, entra nel vivo. Con il nuovo standard potremo vedere più canali, ad una risoluzione e qualità maggiori, ma in alcuni casi dovremo cambiare TV o decoder.

Il passaggio dal digitale di prima generazione a quello di seconda, che a gennaio 2021 vedrà anche un altro giro di frequenze e di risintonizzazioni, non è una scelta facoltativa: gradualmente il vecchio segnale verrà spento e chi non ha un apparecchio compatibile non vedrà più nulla. Il Governo italiano, infatti, ha già assegnato alcune frequenze attualmente usate dal digitale terrestre (ma che non saranno usate dal DVB-T2) agli operatori telefonici: serviranno ad ampliare la rete 5G. Per fortuna lo switch off non arriverà “tutto e subito“, ma sarà graduale e differenziato anche geograficamente. L’Italia è stata divisa in 4 aree, ognuna delle quali passerà al digitale terrestre di seconda generazione in un momento diverso. Ecco a chi tocca prima nel 2021.

DVB-T2: le regioni in Area 2 e 3

Sembra strano, ma è così: le prime regioni che passeranno al DVB-T2 nel 2021 non saranno quelle inserite in Area 1, ma quelle in Area 2 e 3. In queste regioni il segnale attuale verrà spento nel periodo 1 settembre – 31 dicembre 2021:

  • Emilia Romagna
  • Friuli Venezia Giulia
  • Lombardia
  • Piemonte
  • Provincia Autonoma di Trento
  • Provincia Autonoma di Bolzano
  • Veneto
  • Valle d’Aosta

Chi risiede in questi territori deve controllare che il suo TV (o il suo decoder esterno) sono compatibili con il DVB-T2, altrimenti dal primo settembre 2021 non vedrà più la televisione.

Come sapere se la TV è compatibile con DVB-T2

Il modo più semplice per sapere se il proprio apparato televisivo, cioè la TV con decoder integrato o il decoder esterno, è compatibile con il nuovo standard DVB-T2 è semplicemente cercare tale scritta sul dispositivo: quasi tutti i modelli compatibili hanno un bollino adesivo applicato che dichiara la compatibilità con lo standard in questione.

Ma, attenzione: non bisogna fare confusione tra bollino DVB-T2 e bollino DVB-S2. Il primo è per il digitale terrestre di seconda generazione, il secondo è per il digitale satellitare di seconda generazione (che in Italia vuol dire quasi esclusivamente la piattaforma tivùsat).

Un altro modo per essere certi che il nostro apparato è pronto al futuro è andare ai canali 100 o 200: se la TV mostra la scritta “Test HEVC Main10” allora è tutto ok, se non mostra niente vuol dire che non è compatibile con il DVB-T2.

Cosa fare se la TV non è compatibile con DVB-T2

Se né il televisore né l’eventuale decoder esterno sono compatibili con il digitale terrestre di seconda generazione, allora c’è poco da fare: vanno cambiati con modelli compatibili, o non si vedrà più nessun canale TV.

Per fortuna esiste un apposito incentivo pubblico, il cosiddetto Bonus TV 2020 (che durerà ovviamente anche nel 2021): è riservato alle famiglie con ISEE fino a 20.000 euro (autocertificati) e consiste in uno sconto diretto al momento dell’acquisto fino a 50 euro. Ma, attenzione: la scelta di un nuovo TV non è scontata e non va fatta in fretta e furia. Meglio seguire la nostra lista su come scegliere un televisore DVB-T2 a prova di futuro.