Google ha pagato 8 miliardi a Samsung: ecco perché
Samsung riceve diversi miliardi di dollari ogni anno da Google solo per mantenere le app dell'azienda sulla Home dei suoi smartphone Galaxy
Google sta affrontando un processo antitrust negli USA che, di settimana in settimana, sta portando alla luce vari accordi tra le big tech rimasti fino ad oggi sconosciuti. Dai vari documenti depositati durante il processo, in gran parte collegati a testimonianze di manager di Google stessa e di altre aziende, emergono dettagli interessanti degli accordi stretti da Google con altre aziende che sono, contemporaneamente, partner e concorrenti. Oggi è il caso di Samsung. L’azienda coreana ha ricevuto ben 8 miliardi di dollari da Google in quattro anni a partire dal 2019.
Google paga Samsung per restare sulla Home
Per mantenere la sua posizione di punto di riferimento del settore mobile, Google ha stretto accordi con vari produttori di smartphone. Oltre ad Apple, che riceve diversi miliardi di dollari all’anno per mantenere Google Search come motore di ricerca, l’azienda paga anche Samsung. In particolare, Google ha versato circa 8 miliardi di dollari nel corso di quattro anni a Samsung.
Il pagamento comprende diversi accordi tra le parti: Google è riuscita a mantenere le app del Play Store, dell’Assistente e di altri servizi tra le poche app preinstallate sulla schermata Home degli smartphone Galaxy. Questo posizionamento è fondamentale per spingere gli utenti a utilizzare le app e, quindi, a non abbandonare i servizi dell’azienda in favore di soluzioni di terze parti.
In passato, inoltre, Google ha offerto la possibilità di integrare il Galaxy Store all’interno del Play Store a fronte di un pagamento di 200 milioni di dollari all’anno. L’iniziativa, definitiva Project Banyan, è stata, però abbandonata.
Per Samsung, in ogni caso, l’accordo stretto con l’azienda americana risulta particolarmente remunerativo e non intacca la possibilità di offrire i suoi servizi, a partire dal Galaxy Store, agli utenti che acquistano smartphone Galaxy.
Samsung come Apple
Samsung, quindi, ricopre un ruolo simile a quello di Apple, risultando sia un concorrente che un partner di Google. Durante il processo in corso negli USA, ricordiamo, sono emersi anche i dettagli dell’accordo tra Google e Apple.
La casa di Cupertino, che in passato ha definito Android come uno strumento di tracciamento di massa, non ha problemi a impostare Google come motore di ricerca predefinito dei suoi iPhone. Il motivo è molto semplice: Apple ottiene tra i 18 e 20 miliardi di dollari all’anno.
Si tratta di un accordo molto importante per Google, che investe il 22% dei suoi ricavi per i costi di acquisizione del traffico. Circa il 40% di questo capitale investito finisce nelle casse di Apple che, quindi, riesce a sfruttare al meglio il suo ruolo di riferimento del mercato smartphone, soprattutto negli USA.
Ma non è tutto, perché sempre secondo i docunenti depositati al processo Google ha anche un ulteriore accordo con Apple: il 36% delle entrate pubblicitarie fatte da Google tramite le pagine Web visitate dagli utenti che usano Safari viene rigirato ad Apple, che possiede e sviluppa il browser più diffuso sui Mac, gli iPhone e gli iPad.