Libero
ANDROID

Smartphone Huawei: cosa succede dopo l'addio ad Android

Nel 2021 arriverà il primo smartphone Huawei senza Android, con HarmonyOS: cosa succederà agli smartphone già in gamma? Saranno aggiornati?

smartphone huawei Fonte foto: Lukmanazis / Shutterstock

Ha destato parecchia preoccupazione nei possessori di smartphone Huawei l’annuncio, da parte del brand cinese, di un nuovo cellulare senza Android e con HarmonyOS già a partire dal 2021. Quello che in tanti temono è un abbandono veloce dell’ecosistema Android da parte di Huawei, con conseguente impossibilità per gli utenti di aggiornare lo smartphone alle versioni successive del sistema operativo di Google.

Ad aggravare questa sensazione c’è anche un ulteriore annuncio di Huawei: gli smartphone che otterranno la EMUI 11 potranno essere aggiornati nel 2021 ad HarmonyOS 2.0. Le domande, a questo punto, sono due. La prima è: quali gli smartphone Huawei che potranno passare a HarmonyOS? Tutti o solo quelli lanciati nei prossimi mesi? La seconda domanda, ancor più importante, è: l’aggiornamento ad HarmonyOS sarà obbligatorio o facoltativo? Non ci sono ancora risposte ufficiali a queste domande, ma diversi segnali da parte di Huawei che potrebbero rivelarsi indizi importanti.

Huawei Mobile Services sempre più avanzati

Il primo segnale da prendere in considerazione per provare a capire quale sarà il futuro degli smartphone Huawei dopo l’addio ad Android è la crescita del Huawei Mobile Services (HMS), cioè i servizi sviluppati dal colosso cinese da quando non può più utilizzare i normali Google Mobile Services (GMS).

Questi servizi fanno da collante tra le varie app installate e, ad esempio, permettono di condividere tramite una app un contenuto creato con un’altra, o di aprire con il browser un link ricevuto da una app di messaggistica.

Servono anche come alternativa al Play Store (sostituito da AppGallery) e al sistema Google per trovare le app e tenerle sempre aggiornate (sostituito da Petal Search). Il Huawei P40 non ha i GMS ma gli HMS e, tutto sommato, funziona molto bene.

Huawei sta spendendo moltissimo per incentivare gli sviluppatori a creare applicazioni che possono sfruttare anche gli HMS, in modo da poter funzionare anche senza il supporto ufficiale di Android. Da novembre 2019 in poi, infatti, l’azienda ha messo a disposizione 1 miliardo di dollari di incentivi per coprire i costi di sviluppo delle app compatibili.

Il programma di incentivi ha già dato ottimi risultati, con quasi 100 mila app già presenti su AppGallery. Ma si parla ancora di app che girano su Android, seppur senza i Google Mobile Services.

Petal Search e Celia

Non tutte le app compatibili con gli HMS sono pubblicate su AppGallery: molti sviluppatori le pubblicano infatti su store alternativi. Huawei ha lanciato per questo a giugno Petal Search, un’app di ricerca specifica che scova queste app e le propone agli utenti. Ma, ultimamente, Petal fa anche altro: offre risultati di ricerca provenienti da Microsoft Bing o altri motori di ricerca alternativi a Google.

C’è già chi afferma che Huawei voglia dire addio non solo ad Android ma anche a Google Search, sostituendolo proprio con Petal. Ipotesi non del tutto campata in aria, visto che l’azienda cinese ha da tempo sviluppato anche un assistente vocale di nome Celia, che sta per integrare con Petal. Ciò vuol dire che, prima o poi, le ricerche vocali fatte dagli utenti Huawei potrebbero non passare più da Google Search ma da Petal Search.

Smartphone Huawei, cosa succede agli aggiornamenti

Se vi state chiedendo quali smartphone Huawei continueranno a ricevere gli aggiornamenti di Android anche quando Huawei avrà presentato il primo smartphone con HarmonyOS, allora per avere una risposta dovete ancora avere pazienza: Huawei non lo ha comunicato ufficialmente.

E probabilmente non lo farà prima delle elezioni presidenziali americane di Novembre, dalle quali potrebbe uscire un Presidente degli Stati Uniti diverso da Donald Trump che potrebbe allentare il famoso ban che ha causato tutto ciò.

Tutta la lunga premessa fatta fino ad ora, però, dimostra che Huawei sta preparando il “piano B” da mettere in atto prima possibile se la situazione dovesse precipitare. Una delle ipotesi più credibili è che Huawei continui ad aggiornare gli smartphone Android finché può, ma che nel 2021 mostrerà al mondo un telefono senza Android con caratteristiche top, sufficienti a far venir voglia di provarlo a un bel po’ di utenti.

Se Huawei potrà continuare ad aggiornare la EMUI dei suoi smartphone lo farà di sicuro, perché non ha alcun interesse a fuggire da Android. Ma se non potrà più farlo per l’aggravarsi del ban americano, allora cercherà di farsi trovare pronta con uno smartphone senza Android top di gamma dalle ottime caratteristiche e un robusto ecosistema di app già pronto all’uso.

Nella peggiore delle ipotesi ci sarà un periodo di transizione durante il quale gli smartphone Huawei con Android riceveranno solo gli aggiornamenti di sicurezza mentre i nuovi dispositivi con HarmonyOS 2.0 mostreranno al mondo cosa può fare Huawei senza Google.