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Open Fiber, gli operatori chiedono una rete unica e neutrale

Gli operatori di telecomunicazione avanzano una richiesta al governo per Open Fiber: che sia una rete unica e neutrale

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open fiber Fonte foto: Shutterstock.com

Per Open Fiber, la richiesta degli operatori di telecomunicazione nei confronti del Governo è piuttosto chiara, ovvero una rete unica e neutrale. Per troppi anni, infatti, sarebbe stata sotto il giogo di TIM, creando una situazione particolarmente gravosa tanto da influire negativamente sullo sviluppo dell’infrastruttura, causando una notevole dilatazione dei tempi.

Nata nel dicembre 2015, Open Fiber è un operatore wholesale – ovvero che non prevede la stipula di contratti direttamente con i clienti ma esclusivamente con altri operatori – che ha come obiettivo quello di realizzare reti FTTH con tecnologia GPON sull’intero territorio italiano. Attualmente, l’azienda è partecipata al 50% da Enel, mentre il restante 50% è della statale Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che provvede a finanziare le differenti opere e realizzazioni di infrastrutture di servizi pubblici. Tutte le attività di Open Fiber godono di investimenti di società private, per quelle aree a maggiore densità di popolazione e considerate ad alto tasso di remunerazione, e pubblici, per quelle che vengono denominate "aree bianche", ovvero a fallimento di mercato.

Open Fiber, il parere di Vodafone, Sky e WindTre

A sottolineare l’importanza di una rete unica e indipendente è stato, durante l’evento 5G Italy 2020, l’amministratore delegato di Sky Italia Maximo Ibarra. Insieme a Vodafone e WindTre, Sky aveva espresso la propria posizione ricordando come solo negli ultimi 3-4 anni è stato possibile agire sulla rete, attuando le modifiche necessarie per compiere i primi passi verso il futuro.

L’importanza di una rete completamente autonoma, come specificato da Ibarra, è stato ribadito anche da Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia. Per Bisio, la presenza di un operatore unico deve essere in grado di apportare un valore aggiunto, altrimenti il passaggio a un operatore unico risulterebbe ingiustificato.

Open Fiber, una rete indipendente e neutrale per ridurre le criticità

Durante gli incontri della giornata, anche Franco Bassanini, presidente di Open Fiber, ha illustrato come sia sempre più forte la necessità di una rete indipendente e wholesale, proprio come quella da lui rappresentata. Inoltre, Bassanini ha sottolineato i passi da gigante compiuti da Open Fiber negli ultimi anni, nonostante le criticità a livello burocratico: "Open Fiber è una new entry che ha meno di 4 anni; per il nostro compleanno arriveremo a connettere 10 mln di unità immobiliari, metà di quanto prevede il nostro piano industriale; certo siamo andati più veloci nelle città che nelle aree a fallimento di mercato e questo è un problema".

"L’ipotesi di una rete unica verticalmente integrata controllata da un operatore dominante – ha aggiunto Bassanini – presenta molte criticità: tra cui una di livello regolatorio per le autorizzazioni che deve ricevere dalle autorità antitrust. Io da molti anni sono tra coloro che sostengono che una unica infrastruttura su cui concentrare tutti gli investimenti per averla il più avanzata possibile sia la soluzione migliore, […] una infrastruttura indipendente, neutrale e terza al servizio di tutti gli operatori, il modello wholesale only che Open Fiber ha adottato".