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Pezzotto: arriva Piracy Shield 2.0

La piattaforma funziona ma è sottodimensionata rispetto alla mole di lavoro da svolgere: il commissario AGCOM Capitanio annuncia la nuova versione di Piracy Shield

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Il campionato di calcio italiano di Serie A 2023-24, terminato da un paio di settimane, è stato accompagnato dall’introduzione della piattaforma anti pirateria dell’AGCOM, chiamata Piracy Shield, e dalle conseguenti asprissime polemiche, che hanno visto protagonista non tanto il Presidente Giacomo Lasorella, quanto l’attivissimo commissario in quota Lega Nord Massimiliano Capitanio.

Proprio Capitanio ha dato l’ultima notizia sul tanto criticato sistema anti pezzotto, che l’AGCOM continua a difendere a spada tratta: è in arrivo una nuova versione della piattaforma, molto più potente perché in grado di gestire più segnalazioni contemporaneamente. L’annuncio è stato dato a Parma, durante il Festival della Serie A.

Il nuovo Piracy Shield

Durante un dibattito moderato dal giornalista Luciano Mondellini, direttore di Calcio e Finanza, il commissario Capitanio a Parma ha ribadito la bontà del sistema Piracy Shield, unica piattaforma anti pirateria al mondo che permette di mettere offline in 30 minuti un indirizzo IP che trasmette contenuti illegali.

Tuttavia, Capitanio ammette anche che la piattaforma ha dei limiti. E non si tratta dei danni collaterali causato ai siti legali abbattuti per sbaglio (che secondo il commissario AGCOM sono pochissimi).

Capitanio fa riferimento ai limiti tecnici della piattaforma che, spiega, era nata per gestire circa 60 o 70 operatori contemporaneamente, mentre oggi è sovraccaricata dalle richieste di oscuramento provenienti da 300 operatori. La procedura di segnalazione, inoltre, potrebbe essere semplificata.

L’AGCOM ha intenzione di superare questi limiti, lanciando una nuova piattaformaentro fine anno“. Questa nuova piattaforma sarà, verosimilmente, molto simile all’attuale ma ottimizzata per gestire meglio la mole del lavoro che, a causa della concomitanza delle partite di calcio in un arco di tempo molto ristretto, è chiaramente tutto concentrato in pochissime ore, in pochissimi giorni al mese.

Capitanio attacca Google e le VPN

Durante lo stesso dibattito in cui ha annunciato l’arrivo della seconda versione di Piracy Shield, inoltre, il commissario AGCOM Massimiliano Capitanio ha anche attaccato duramente sia Google che le software house che sviluppano e gestiscono le VPN, cioè le Virtual Private Network che permettono agli utenti di navigare in anonimo mentre guardano contenuti pirata.

Capitanio ha accusato Google di non fare alcun controllo sulle app per guardare illegalmente le partite di calcio: “Se andate su Play Store e le prime sette applicazioni sono illegali, c’è qualcosa che non va“.

Le VPN, invece, sarebbero complici degli utenti e dei pirati perché “io segnalo che dietro le VPN c’è traffico pirata, o tu ti fai promotore di rimuoverlo oppure ti prendi la responsabilità che tutto possa cadere“.

Gli utenti saranno multati

Infine, Capitanio è tornato a ribadire che ci sarebbe un protocollo tra l’AGCOM, le Procure e la Guardia di Finanza per condividere in modo rapido i dati degli utenti delle piattaforme pirata. Questo protocollo sarebbe già pronto e permetterebbe di multare gli utenti del pezzotto in modo praticamente automatico.

Tuttavia, non è la prima volta che Capitanio annuncia questo protocollo, che non è mai stato presentato né è attualmente in vigore. Al momento, quindi, per ottenere i dati di chi usa il pezzotto sono necessarie lunghe procedure giudiziarie. Se questo protocollo non è ancora operativo, molto probabilmente, è per questioni di privacy.

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