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Quanto costa produrre un Google Pixel Watch

I costi di produzione di uno smartwatch Google Pixel Watch sono piuttosto elevati e incidono per un terzo sul costo finale determinato nel suo insieme però anche dal software

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google pixel watch Fonte foto: Google

Gli smartwatch sono tra i dispositivi che negli ultimi anni hanno raggiunto una grande popolarità, sono praticamente al polso di tutti. Il perché lo si intuisce immediatamente, sono comodi da indossare anche mentre si fa sport, sono versatili e forniscono molte informazioni utili circa lo stato di benessere di chi li indossa. Alcuni modelli, poi, sono in grado di monitorare parametri vitali come la frequenza cardiaca, l’ECG o rilevare anomalie del battito cardiaco.

Ma molti si saranno chiesti quali siano i costi di produzione di questi dispositivi e come mai alcuni modelli di smartwatch sono più costosi di altri. Ha provato a rispondere a questa domanda la società di analisi del mercato dell’elettronica Counterpoint, che ha analizzato il cosiddetto Bill of Materials, la lista dei costi dell’hardware impiegato, pezzo per pezzo. Ebbene, solo di materiali, ad esempio, il Google Pixel Watch LTE costa 123 dollari. L’utente finale, però, paga il Google Pixel Watch di listino, negli Stati Uniti, 399 dollari.

Google Pixel Watch: quanto costa al produttore

La voce principale dei costi del Bill of materials (BoM) è a carico del processore, il Samsung Exynos 9110 che unito alle memorie copre il 26,9% dei costi totali. Il Pixel Watch in realtà ha un doppio processore, infatti al principale è abbinato il co-processore MIMXRT595S di NXP che serve a ottimizzare i consumi della batteria in combinazione al sistema operativo Wear OS 3.5. In questa voce, come detto, sono inclusi anche i costi delle memorie, cioè 2 GB di RAM e 32 GB di storage.

La seconda voce più costosa del Google Pixel Watch e pari al 17,2% riguarda il display OLED, prodotto dalla cinese BOE, con risoluzione 450×450 pixel e picco di luminosità di 1.000 nit. Il pannello ha una protezione vetro Corning 3D personalizzato (equivalente ad un Gorilla Glass 5), come forma di protezione da cadute dall’altezza della vita e che, naturalmente, incide sul prezzo.

La terza voce dei costi riguarda i sensori (8,3%). Il Pixel Watch ha un sensore di movimento a 6 assi, una bussola digitale, altimetro, il sensore per il monitoraggio della frequenza cardiaca, tre serie di LED a infrarossi che sono la base per la funzione ECG, elettrocardiogramma che si attiva da app. Le connessioni (GPS, WiFi, Bluetooth, NFC e LTE) rappresentano assieme il 20% dei costi totali.

Dal prezzo del produttore al prezzo di listino

Google Pixel Watch è un dispositivo di fascia alta che offre moltissime funzioni sia hardware sia software. Nel conteggio finale del BoM viene tenuta fuori proprio la voce dei costi per il software il cui sviluppo e implementazione può incidere notevolmente sul prezzo finale.

Proprio sul software, in questo caso Wear OS, si sviluppa l’espansione di nuovi prodotti e Google Pixel Watch ha un ampio margine di crescita e probabilmente riuscirà a conquistare anche quote di mercato che oggi sono detenute da Apple Watch, che copre circa un terzo di tutte le spedizioni globali di smartwatch. Ma il software, per Google, non è un costo comprimibile.

Questo perché è proprio Google a sviluppare Wear OS (una sorta di Android per gli smartwatch), che poi viene usato con leggere personalizzazioni anche da altri produttori di orologi. Ma mentre questi produttori possono spendere poco personalizzando poco, Google non può chiaramente farlo.

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