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PMI E INDUSTRIA 4.0

Sicurezza informatica, nel 2017 le aziende spenderanno 90 miliardi

La crescita della spesa in cybersecurity da parte delle imprese rappresenta un'importante presa di coscienza sui rischi reali posti dagli hacker

Sicurezza informatica, nel 2017 le aziende spenderanno 90 miliardi Fonte foto: Shutterstock

Gli attacchi hacker dei mesi scorsi hanno messo in luce la debolezza in cui si trova la sicurezza informatica di aziende e organizzazioni. Tanto è vero che adesso in molti, come dimostrano alcune recenti indagini, hanno deciso di correre ai ripari, investendo in protezione cifre maggiori.

Secondo quanto sostiene Gartner, una società specializzata in ricerche di mercato, nel 2017 la spesa in soluzioni di cybersecurity complessivamente arriverà a toccare gli 86,4 miliardi di dollari. Un’impennata che sarà destinata a crescere di anno in anno. Nel 2018 le stime parlano, infatti, di quasi 7 miliardi in più. Ad aver spinto le imprese ad alzare il tetto degli investimenti in sicurezza informatica sono stati principalmente le violazioni globali cresciute tra il 2016 e il 2017. Il mondo in particolare è stato sconvolto da due attacchi ransomware senza precedenti: WannaCry prima e Petya alcune settimane dopo.

Gli investimenti: una risposta agli hacker

Come suggeriscono anche molti altri esperti, l’attività criminosa degli hacker ai danni delle imprese non potrà che aumentare. Il passaggio all’Industria 4.0, che trasformerà le fabbriche in poli iperconnessi, esporrà le aziende a maggiori pericoli. Gli oggetti dell’Internet of Things, così come i robot, saranno potenzialmente violabili, proprio a causa della loro capacità di collegarsi in rete.

Le stime sono importanti poiché dimostrano la presa di coscienza delle aziende sulla necessità di investire in sicurezza informatica. Un elemento che fino a qualche mese fa non sembrava così scontato, nonostante gli avvertimenti lanciati da molti esperti in cybersecurity.

Si spera, ad esempio, che una parte dei futuri investimenti sarà dedicata al personale, che rappresenta il vero anello debole per l’impresa. La maggior parte degli attacchi hacker avviene a causa dell’incapacità della forza lavoro di riconoscere la violazione. In molti, infatti, aprono link e allegati contenuti in email sospette, spalancando di fatto le porte dell’azienda ai cybercriminali. Stando comunque a queste stime, il vento sembra essere finalmente cambiato.

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