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Intanto nello Spazio si è fatta la storia: sonda NASA è arrivata nel punto più vicino al Sole

Nello Spazio è stata fatta la storia: la sonda Parker della NASA ha raggiunto il punto più vicino al sole che qualunque oggetto creato dall'uomo abbia mai "toccato".

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La NASA ha fatto davvero la storia. Mai un oggetto si era avvicinato così tanto al Sole prima dell’ultimo sorvolo della sonda Parker Solar Probe, ma così è stato. Parker ha completato con successo il suo viaggio nella notte di Natale, raggiungendo il punto più vicino alla nostra Stella: 6,1 milioni di chilometri di distanza dalla superficie solare, attraversandone la corona (e continuando a funzionare).

La sonda Parker della NASA ha raggiunto il punto più vicino al Sole

Come era già stato annunciato, la sonda solare Parker della NASA avrebbe tentato il sorvolo più ravvicinato di sempre attorno alla nostra Stella, la Vigilia di Natale. L’ultima comunicazione con la sonda era avvenuta il 20 dicembre e, secondo la trasmissione, stava funzionando normalmente. Poi, il silenzio.

Mentre viaggiava a una velocità di 692.000 km/h, Parker ha perso ogni contatto con gli scienziati del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) nel Maryland (USA) ma, finalmente, hanno ricevuto un segnale "di vita" nel giorno di Santo Stefano: la sonda era ancora funzionante e aveva completato la sua rischiosa missione.

Il responsabile scientifico della NASA, Nicola Fox, ha confermato: "Si trova a 3,8 milioni di miglia [6,1 chilometri, ndr] dalla superficie del Sole. Sta battendo tutti questi record ed è un momento di totale ‘Evviva, ce l’abbiamo fatta!’". Un evento storico perché, di fatto, si tratta dell’oggetto creato dall’uomo che più di ogni altro da quando esiste l’esplorazione spaziale ha raggiunto un punto tanto vicino alla superficie solare, in un ambiente – quello della corona – che raggiunge temperature fino a 982 °C.

Il viaggio della sonda Parker attorno al Sole

La sonda Parker Solar Probe è stata lanciata dalla NASA nel 2018 e in questi anni ha completato 21 orbite attorno al Sole. È grande quanto una piccola automobile, eppure possiede una tecnologia unica: i materiali di cui è composta le consentono di osservare la nostra Stella a una distanza ravvicinata.

Come spiega la NASA, Parker è protetta da uno "scudo" in carbonio e materiale composito con uno spessore di 11,43 cm, caratteristica che le permette di resistere a temperature estreme, fino a 1.377 °C. Non è la prima volta che "tocca" il Sole: era già avvenuto nel 2021, ma mai in modo così ravvicinato.

Oltre a essere di per sé un record e a segnare di fatto la storia dell’esplorazione spaziale, quest’ultima missione della sonda Parker rappresenta un importante traguardo per la comunità scientifica. La NASA ha spiegato che si potranno "effettuare misurazioni che aiutino gli scienziati a comprendere meglio come il materiale in questa regione si riscalda fino a milioni di gradi, tracciare l’origine del vento solare (un flusso continuo di materiale che sfugge al Sole) e scoprire come le particelle energetiche vengono accelerate a velocità prossime a quella della luce".

"Le misurazioni della sonda solare Parker ci aiuteranno a rispondere ad alcune delle domande più fondamentali su come si comportano il Sole e la sua atmosfera estesa che abbiamo avuto fin dall’inizio dell’era spaziale", ha affermato la dottoressa Julia Stawarz della Northumbria University.

Una piccola curiosità. La sonda della NASA prende il nome dal dottor Eugene N. Parker, colui che per primo propose la teoria del vento solare. Il dottor Parker aveva già stabilito così un record, diventando il primo scienziato vivente ad aver intitolata una sonda spaziale. Morto nel 2022, la sua "omonima" ha raggiunto un traguardo di cui certamente sarebbe più che fiero.

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