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Yahoo! Mail ancora nei guai, spiate milioni di caselle di posta

Secondo Reuters l’azienda avrebbe agito per conto dell’intelligence statunitense, possibili contatti anche con altri servizi di posta elettronica

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Yahoo! Mail ancora nei guai, spiate milioni di caselle di posta Fonte foto: Web

Stando all’agenzia di stampa Reuters Yahoo l’anno scorso avrebbe spiato centinaia di milioni di suoi account per conto dell’intelligence statunitense. La notizia è di quelle importanti e non farà piacere agli utenti Yahoo! Mail, già più volte infastiditi dalle voci di hacker capaci di eludere la sicurezza del servizio.

Cosa cercava Yahoo?

Persone vicine alla vicenda hanno specificato che Yahoo! ha seguito una direttiva del governo sotto la richiesta della National Security Agency o dell’FBI. Non si sa ancora in maniera chiara quale fosse l’effettiva ricerca dei funzionari dei servizi segreti. Sembrerebbe che il software abbia spiato centinaia di account per scovare alcune parole, utili a ricostruire una frase in codice, all’interno di mail o allegati. Non si hanno notizie sui risultati della ricerca, e quali dati siano stati effettivamente trattenuti. Non è chiaro nemmeno se i servizi segreti abbiano contattato anche altri provider oltre Yahoo!.

Decisione critica

Yahoo! Mail, account spiati

Yahoo! Mail, mail spiate

Stando a quanto riporta Reuters, due ex dipendenti dell’azienda hanno dichiarato che la decisione di sottostare alle richieste dell’intelligence, presa dall’amministratore delegato, Marissa Mayer ha creato una vera e propria rivoluzione all’interno dell’azienda. Non tutti erano d’accordo con la scelta. Tra questi anche Alex Stamos, all’epoca responsabile della sicurezza in Yahoo! e ora al servizio di Facebook. In una nota in risposta all’agenzia di stampa Reuters, l’azienda ha dichiarato di aver rispettato le leggi degli Stati Uniti, mentre Stamos non si è voluto esprimere in merito all’argomento.

Google e Microsoft?

Stando all’articolo della Reuters è probabile che per allargare il target della ricerca i servizi segreti abbiano richiesto la visualizzazione di account anche di altri provider. In merito a quest’argomento hanno risposto sia Google che Microsoft. I primi hanno negato di aver mai ricevuto una richiesta del genere, e hanno dichiarato che in ogni caso la risposta sarebbe stata un secco no. Negativo anche il responso di Microsoft che dichiara di non aver mai svolto scansioni segrete per conto del governo.