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Cosa sappiamo della tempesta solare cannibale in arrivo sulla Terra

Che cos'è una tempesta solare "cannibale"? Cosa sapere sul fenomeno che potrebbe abbattersi sulla Terra e le sue conseguenze

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Una tempesta geomagnetica di classe G3, cioè considerata d’intensità “elevata” dagli esperti, ha colpito la Terra il 30 luglio scorso.

Definita come una tempesta solare “cannibale”, ha fatto temere effetti per il pianeta e nei confronti di certe strumentazioni. Cosa sappiamo su questi fenomeni?

Cos’è una tempesta solare “cannibale”

Gli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) avevano previsto per il 30 luglio 2024 un evento geomagnetico di classe G3: la scala di classificazione delle tempeste solari va da G1 a G5, per rendere l’idea. Infatti, già dalle prime ore del mattino di martedì scorso, una tempesta di classe G1 ha iniziato a disturbare il campo magnetico terrestre, presentandosi come un assaggio di quello che può accadere con l’arrivo di una cosiddetta tempesta solare “cannibale”.

Ok, ma cosa sono le tempeste solari “cannibali”? Si tratta di manifestazioni che si verificano quando differenti espulsioni di massa coronale (CME) più deboli si fondono, creando un flusso di particelle solari estremamente potente. Il termine “cannibale” deriva dal fatto che queste espulsioni più piccole sembrano “divorarsi” l’una con l’altra, aumentando la loro energia complessiva.

Questo tipo di evento è in grado di rendere evidente l’intensa attività solare. Tra il 2019 e il 2020, infatti, è iniziato il Ciclo Solare 25, un periodo caratterizzato da una maggiore frequenza di espulsioni di massa coronale: ora ci stiamo avvicinando al picco, quindi alla sua fase finale.

L’impatto di una tempesta solare geomagnetica di classe G3 può manifestarsi in diversi modi e avere effetti sulla Terra. Tra i più rilevanti ci sono le fluttuazioni nelle reti elettriche. Sebbene sia improbabile che avvengano black-out su vasta scala, le reti di distribuzione dell’elettricità potrebbero risentirne, con possibili interruzioni del servizio in alcune aree.

Tali eventi possono causare problemi anche ai sistemi di navigazione satellitare e alle comunicazioni radio, rendendo più difficoltosa la gestione delle infrastrutture tecnologiche.

C’è anche un effetto affascinante legato alle tempeste solari, cioè l’aumento delle aurore boreali, che potrebbero essere visibili anche a latitudini più basse del solito. In genere, queste “luci danzanti” e colorate nel cielo si vedono a latitudini elevate ma, durante una tempesta geomagnetica potente, lo spettacolo potrebbe estendersi alle regioni più meridionali del pianeta.

Purtroppo, diversamente da quanto avvenuto in un recente passato, è improbabile che le aurore boreali siano visibili in Italia questa volta.

Il monitoraggio dell’attività solare

L’attività di monitoraggio delle tempeste solari, da parte degli studiosi del cosmo, è cruciale per prepararsi agli effetti potenzialmente distruttivi di queste eruzioni. Le agenzie come il NOAA utilizzano satelliti e strumenti avanzati per rilevare le CME e prevedere il loro impatto sulla Terra.

Si tratta di previsioni che consentono di adottare misure preventive, allo scopo di proteggere le infrastrutture critiche e minimizzare i rischi per le comunicazioni, la navigazione e la rete elettrica.

Le tempeste solari offrono anche un’opportunità per comprendere meglio il comportamento del Sole e il suo ciclo di attività. Sappiamo che ogni ciclo solare dura circa 11 anni e comprende periodi di intensa attività, con macchie solari e brillamenti, seguiti da fasi di quiete.

Durante i picchi di attività solare, come quello previsto per il Ciclo 25, le espulsioni di massa coronale sono più frequenti e potenti, in grado anche d’influenzare direttamente la Terra.

Le lezioni apprese da questi eventi possono guidare verso lo sviluppo di tecnologie più resilienti e strategie di mitigazione dei rischi. Gli scienziati continuano a studiare il Sole per anticipare sempre meglio queste manifestazioni e proteggere la nostra civiltà, ormai completamente tecnologica. In buona sostanza, le tempeste solari ci ricordano che siamo parte di un sistema solare dinamico e che le forze cosmiche possono avere un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana.

La temuta tempesta solare “cannibale” del 30 luglio, tuttavia, non ha sortito effetti preoccupanti ma, come appena visto, ha offerto soprattutto l’opportunità per apprezzare la complessità e la bellezza del nostro universo, stimolando ancora una volta la curiosità e la meraviglia nei confronti dei “misteri” del cosmo.

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