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SCIENZA

Caldo record non solo in India, dopo Nuova Delhi anche in Pakistan si raggiungono i 52 gradi

Continuano, purtroppo, le ondate di caldo record: dopo i picchi anomali di temperature registrati in India, anche il Pakistan ha visto alzare in maniera drammatica la colonnina del termometro

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Anche se da mesi la comunità scientifica e gli esperti che monitorano il clima stanno ribadendo la gravità della situazione, sembra che tutte le operazioni di sensibilizzazione sul riscaldamento globale non trovino riscontro. A dimostrarlo sono le temperature in continuo aumento che in alcune parti del mondo hanno raggiunto livelli a dir poco critici.

In questi giorni, per esempio, a Nuova Delhi e in Pakistan si sono raggiunti ben 52 gradi. Questa cifra è critica non solo per le persone che al momento stanno fronteggiando l’emergenza, ma in generale per tutto il pianeta, perché sembra che si tratti di un trend destinato a peggiorare drasticamente, causando conseguenze a dir poco drammatiche.

Il caldo record in tutto il mondo

L’ondata di caldo in corso in India e Pakistan ha fatto registrare davvero delle temperature spaventose. Scienziati ed esperti si sono trovati a rilevare picchi di 50°C nel nord dell’India e punte fra i 48,2 e i 48,5°C nel resto del paese. In Pakistan si sono addirittura toccati i  52,5°C a Mohenjo Daro e, attualmente, la situazione non sembra destinata a migliorare.

Questi numeri sono tristemente in linea con i dati raccolti nel resto del mondo: in Africa non c’è mai stato così caldo e anche negli USA sono in arrivo temperature estreme. Purtroppo, nonostante queste notizie allarmanti sulle ondate di caldo da record vengano trasmesse dalla comunità scientifica al pubblico nel disperato tentativo di correre ai ripari, sembra che manchi davvero poco al punto di non ritorno.

Le conseguenze delle temperature record

Le conseguenze del riscaldamento globale, infatti, sono già in atto: una delle più preoccupanti è lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, che causa l’innalzamento del livello del mare, un fenomeno che minaccia le comunità costiere con inondazioni permanenti. Non solo. Le temperature sempre più alte hanno messo a rischio e stanno mettendo a rischio (e in alcuni casi hanno anche condannato) molti ecosistemi, provocando una significativa perdita di biodiversità: molte specie, infatti, non riescono ad adattarsi abbastanza velocemente ai cambiamenti.

Anche le acque degli oceani e il suolo stanno subendo mutamenti radicali: quest’ultimo, in particolare, si sta degradando, cosa che contribuisce alla desertificazione in molte regioni del mondo, riducendo la produttività agricola. Ma non è tutto qui, perché, purtroppo, al caldo estremo corrispondono anche fenomeni meteorologici altrettanto estremi.

Cosa succederà al clima?

Il caldo intenso, infatti, non preoccupa solo per via delle temperature che raggiungono picchi mai visti, ma anche perché il riscaldamento globale è una delle cause del cambiamento climatico e dei repentini mutamenti meteorologici che ci stiamo ritrovando a subire. Per capire la correlazione, basta pensare che un’atmosfera più calda contiene più umidità, un’umidità che viene poi scaricata sulla Terra con tempeste e precipitazioni intense, che aumentano il rischio di inondazioni, sia fluviali che urbane.

L’atmosfera più calda e il riscaldamento degli oceani, che a sua volta genera maggiori quantità di vapore acqueo, porta poi a eventi meteorologici ancora più estremi come uragani e cicloni tropicali, che di default traggono energia dal calore delle acque superficiali dei mari. Infine, anche se può sembrare controintuitivo, il riscaldamento globale può contribuire a eventi di freddo estremo: l’indebolimento del vortice polare, un fenomeno atmosferico che mantiene l’aria fredda confinata nelle regioni polari, può portare a fuoriuscite di aria fredda verso latitudini più basse.

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