Libero
SCIENZA

Perché l'ora legale non ha più senso e quale fascia d'età sentirà di più la fatica

L'ora legale conviene in bolletta e all'ambiente ma ha un alto prezzo da pagare per il nostro corpo: ecco chi rischia di più

Pubblicato:

Come ogni anno, ci si ritrova a discutere dell’ora legale e del cambio che alcuni Paesi vorrebbero cancellare del tutto. Le lancette andranno spostate in avanti di un’ora e stavolta il passaggio è previsto in Italia tra sabato 29 e domenica 30 marzo. Ecco perché oggi si ritiene che tutto ciò non abbia più senso e utilità.

Eliminare l’ora legale

Gli Stati Uniti sono uno dei Paesi che maggiormente grida all’eliminazione dell’ora legale. In merito si è espressa anche l’AASM, ovvero la American Academy of Sleep Medicine. Sostiene il mantenimento dell’ora solare per tutto l’anno (cosa che avviene in alcune parti del mondo). A sostegno di tale tesi si evidenziano aumenti del rischio di attacchi cardiaci, ictus, fibrillazioni atriali, incidenti stradali e, in generale, visite al pronto soccorso, quando tutti gli orologi vengono spostati in avanti.

Si parla di “disincronizzazione tra il ritmo circadiano interno e l’orologio sociale”, nel momento in cui la società impone un disallineamento, spostando le lancette. Fuori asse i ritmi di sonno e sveglia, ha scritto l’AASM nel 2023, con rischi per la salute e la sicurezza sia fisica che mentale.

Gli effetti negativi

Anche la American Medical Association è pienamente d’accordo sull’eliminazione dell’ora legale. Un sistema da cancellare, come evidenziato nel 2022: “Alcuni studi suggeriscono che l’orologio interno non si adatti all’ora legale neanche dopo alcuni mesi”.

Scendendo nel dettaglio, nel 2020 è stato pubblicato su Plos Computational Biology un interessante studio sugli impatti negativi su corpo e mente di tale pratica sociale. Con l’avanzare dell’orologio, infatti, aumenta l’incidenza di disturbi dell’umore:

  • depressione;
  • ansia;
  • abuso di sostanze.

Alcune fasce d’età sono particolarmente a rischio. Si tratta di adolescenti e giovani, che evidenziano deficit d’attenzione, apprendimento e comportamento. Si ritrovano così a fronteggiare la seconda parte dell’anno scolastico più assonnati del solito e, in generale, con tempi di reazione più lenti.

Il risparmio dell’ora legale

L’ora legale permette un risparmio in bolletta evidente. Nei 7 mesi di tale posizionamento delle lancette, da fine marzo a fine ottobre, le famiglie italiane hanno risparmiato circa 90 milioni di euro nel 2024.

Ciò grazie a un consumo minore di energia elettrica, riporta Terna, pari a circa 370 milioni di kWh di elettricità. Di fatto si tratta del fabbisogno annuo di circa 140mila famiglie. Un chiaro vantaggio economico.

Il gestore della rete ha inoltre calcolato che lo spostamento delle lancette in avanti in questi 7 mesi ha comportato anche un impatto ambientale positivo. Il minor consumo elettrico tra marzo e ottobre ha consentito di evitare circa 170mila tonnellate di emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Tutto ciò accade dal 1966 (in Italia) e permette di sfruttare al meglio le ore di luce nel corso della “bella stagione”. Tra marzo e ottobre abbiamo a disposizione maggiore luce e, così facendo, le ore generalmente destinate alle attività umane si allineano meglio a quelle in cui il Sole ci irradia. Di fatto godiamo di un’ora di luce in più alla sera.

Libero Shopping