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La sonda Voyager 1 della NASA sta inviando strani segnali dallo Spazio: cosa sappiamo

La NASA riceve strani messaggi dalla sonda Voyager 1, la grande "vecchia" nello spazio con la sua gemella: cosa vuol dire tutto questo?

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Sonda Voyager 1 Fonte foto: NASA/JPL-Caltech

Quando si parla di Voyager 1, si fa riferimento a una missione storica della NASA, che è operativa dagli anni Settanta, precisamente dal 1977. Un pezzo di storia, dunque, che svolge ancora le proprie funzioni. Allo stato attuale, però, è affetta da un malfunzionamento, che l’ha spinta a inviare alla Terra dei messaggi privi di senso. Quasi una scena da film, che generalmente preannuncia periodi difficili per il nostro pianeta, tra invasioni o devastazioni di sorta. Non è questo il caso, si spera, e di seguito spieghiamo cosa sta accadendo realmente.

I messaggi di Voyager 1

La “vecchia” sonda Voyager 1 è ancora operativa e non sembra pronta per il pensionamento. È attiva al fianco della gemella Voyager 2, ma da giorni sta sperimentando un malfunzionamento dei propri sistemi di bordo.

Una situazione che la NASA sta fronteggiando in maniera prioritaria, considerando come tale condizione potrebbe mettere in serio pericolo la missione. Di recente gli scienziati hanno iniziato a ricevere un modello ripetitivo di codice binario.

Uno dei sistemi di bordo è malfunzionante e l’indiziato principale risulta essere il Flight Data System, abbreviato in FDS. È uno dei tre computer presenti a bordo, responsabile della ricezione e dell’esecuzione dei comandi da terra. Esiste una soluzione? Certo! Non si ricorrerà direttamente alla sostituzione di Voyager 1, anzi. Il processo di riparazione, però, potrebbe durare settimane.

Il malfunzionamento nel dettaglio

Abbiamo spiegato come l’FDS sia il sistema malfunzionante, con grande probabilità. Il suo ruolo è quello di raccogliere dati scientifici e diagnostici della sonda. Al tempo stesso, però, procede anche a una combinazione all’interno di un unico pacchetto dati. Sfruttando infine il Telemetry Modulation Unit, abbreviato in TMU, consente infine la trasmissione del tutto alla Terra.

Avviene, dunque, un invio continuo di dati, senza sosta. Qualcosa di fondamentale, considerando come la memoria dei computer di bordo della sonda Voyager non hanno altro che 70 kilobyte di spazio, circa.

Ecco che si evidenzia tutto il limite dell’età del progetto, dal momento che qualsiasi pennetta USB oggi in commercio è superiore a tale portata. Ciò vuol dire che nuovi dati devono uscire per far spazio ad altri, in costante sovrascrizione.

Ciò che il TMU sta inviando, però, è un modello ripetitivo di codice binario, che indica un malfunzionamento. Inizialmente si è pensato proprio di dover riparare quest’ultimo, ma poi si è compreso come il responsabile fosse l’FDS. Tentato il riavvio forzato dalla Terra, ma purtroppo la sonda non risulta in grado di trasmette i dati scientifici e ingegneristici utili alla NASA, nonostante sia in grado di ricevere ed eseguire comandi.

A cosa serve la sonda Voyager 1

È importante fare un passo indietro e comprendere l’utilizzo della sonda Voyager 1, così come della sua gemella Voyager 2. Il progetto ci ha permesso di vedere da vicino i giganti gassosi del Sistema Solare: Giove e Saturno. Dal 1977 in poi hanno inoltre offerto informazioni preziose sullo spazio interstellare, il che prosegue ancora oggi.

Voyager 1 è tra le sonde più veloci mai lanciate dall’uomo ed è attualmente a 24 miliardi di km dalla Terra. Arriverà nei pressi della nube di Oort, che è un “deposito” di asteroidi e comete molto ricco. Circonda il Sistema Solare, ma noi vivi oggi non vedremo mai quel giorno, atteso tra 300 anni. Ne serviranno ben 30mila per attraversarla tutta.

Un “rapido” proseguire attraverso la Via Lattea, trasportando una copia del Golden Record. Questo è un disco placcato in oro, che contiene suoni e immagini per rappresentare l’umanità, indicando la posizione del Sole in relazione alle 14 pulsar più vicine. Spazio anche per una rappresentazione dell’atomo di idrogeno e istruzioni su come riprodurlo. Non solo raccolta informazioni, dunque, anche una lettera di presentazione del genere umano a una possibile vita extraterrestre.